Un rapporto conflittuale con il cibo può declinarsi in molti modi: potresti avere abbuffate, alternare digiuni e abbuffate, mangiare sotto la spinta di emozioni che non vuoi sentire o passare costantemente da una dieta all’altra.

Se preferisci ascoltare, ecco l’episodio del podcast:Ascolta "3 motivi per cui il tuo rapporto con il cibo non migliora" su Spreaker.

Se sei qui, immagino che tu sia consapevole di questo problema e abbia già iniziato a lavorare concretamente per guarire il tuo rapporto con il cibo.

Potresti chiederti: “Come posso cambiare il mio rapporto con il cibo?” e “Cosa sto facendo di sbagliato?”

In questo episodio voglio fornirti 3 motivi per i quali potresti non vedere progressi nel tuo cattivo rapporto con il cibo ma prima vediamo come si presenta un rapporto conflittuale con il cibo.

Quando il rapporto con il cibo è conflittuale?

Un rapporto conflittuale o difficile con il cibo assume sfumature diverse per ognuno di noi. Di solito comporta pensieri, emozioni e comportamenti che ci fanno stare male o peggiorano la qualità della nostra vita

Spesso è il frutto di anni di dieta, restrizioni e pressioni sociali per conformarsi a determinati standard di bellezza o raggiungere un determinato peso corporeo.

6 segnali di una relazione conflittuale con il cibo

Se stai vivendo una relazione conflittuale con il cibo, potresti riscontrare alcuni dei seguenti problemi:

  • Mentalità dietetica: passi da una dieta all’altra, dividi i cibi in buoni e cattivi e pensi che se non stai a dieta il tuo corpo ingrasserà all’infinito
  • Pensi costantemente al cibo: potresti diventare ossessionata dalla pianificazione dei pasti, dal conteggio delle calorie o dal monitoraggio dei macronutrienti.
  • Alimentazione emotiva: potresti ritrovarti a usare regolarmente il cibo per affrontare emozioni come paura, tristezza, stress piuttosto che affrontare i sentimenti sottostanti. Questo va bene ogni tanto, ma può diventare un problema se è l’unica modalità che hai per stare con quelle emozioni
  • Vergogna e senso di colpa: potresti provare vergogna o senso di colpa dopo aver mangiato determinati cibi, dando il via a un circolo vizioso: mangio un cibo, mi sento in colpa, ne mangio ancora per sopportare il senso di colpa e la vergogna ecc. .
  • Insoddisfazione corporea: potresti sentirti sempre insoddisfatta del tuo corpo e vivere aspirando a un ideale di perfezione irraggiungibile. Questa frustrazione può spingerti a intraprendere diete drastiche che ti espongono al rischio di abbuffarti poiché insostenibili
  • Regole alimentari rigide: un rapporto conflittuale con il cibo può portare a rigide regole alimentari, con limiti rigidi su tempi, quantità e frequenza dei pasti,

Queste regole inflessibili e drastiche favoriscono il senso di colpa e i sentimenti negativi verso il corpo

Perché ho un cattivo rapporto con il cibo?

Se ti ritrovi nella descrizione precedente, potresti chiederti come hai fatto ad arrivare a questo punto.

In realtà, nella nostra società, è più facile avere un rapporto disturbato con il cibo che il contrario.

Il mondo occidentale non ha mai visto tassi di obesità così elevati e contemporaneamente l’industria delle diete è la più fiorente sul mercato

Siamo circondati da diete, cibi dietetici, foto e video che ci ricordano costantemente quali forme e dimensioni dovrebbe avere il nostro corpo.

E magari tua madre era sempre a dieta o hai vissuto fin dall’infanzia in un ambiente giudicante rispetto al cibo e corpo

Quando vedi, ascolti e sperimenti queste cose ogni giorno, è quasi impossibile costruire un rapporto sano con il cibo.

La buona notizia è che prenderne consapevolezza è il primo grande passo che può aiutarti a migliorare questo rapporto

Adesso veniamo ai 3 motivi per cui hai ancora un cattivo rapporto con il cibo

Motivo 1: “E’ sempre stato così”

Se sei cresciuta in una famiglia con persone sempre a dieta, sei tu stessa a dieta da anni o dall’infanzia, è molto probabile che per te sia normale fare così.

Quindi non ci pensi nemmeno più prima di ridurre porzioni, evitare cibi, tagliare calorie, è diventato automatico per te.

Il pilota automatico è uno dei più grandi nemici della consapevolezza ed è un aspetto su cui mi concentro molto con le donne che seguono il mio percorso di Mindful Eating

E’ facile essere consapevoli quando siamo circondati da pochi stimoli ma in un mondo come il nostro dove siamo sopraffatti di stimoli è indispensabile essere consapevoli in modo intenzionale

Possiamo intenzionalmente dedicare consapevolezza alle cose che facciamo, non tutto il tempo ovviamente, ma qualche istante, qualche minuto.

Sia in modalità strutturata come le meditazioni che nei gesti quotidiani

Come la mancanza di consapevolezza influisce sul nostro rapporto con il cibo

Per capire se la causa del tuo mangiare in eccesso è emotiva devi diventare consapevole delle tue emozioni. Ti stupirà sapere quante persone non sono in grado di distinguere le emozioni che provano!

Ti lascio una testimonianza di una mia cliente che spiega bene quello che intendo:

“Volevo solo mangiare qualcosa, qualsiasi cosa, mi sentivo malissimo e volevo che finisse il prima possibile. Allora, invece di scappare come faccio di solito e mangiare per stordirmi, mi sono seduta con il mio disagio e gli ho detto che non mi fa paura. Ho preso il mio quaderno e scritto a ruota libera poi mi sono chiesta se avessi fame. La voglia di mangiare era scomparsa”

Questa frase riassume tutto: darsi il tempo e trovare il coraggio di guardare in faccia il nostro disagio ne riduce tantissimo il potere.

Essere consapevoli delle nostre scelte alimentari e di come queste ci fanno sentire, valutare i nostri livelli di fame, le nostre voglie, le nostre emozioni, come ci sentiamo nel nostro corpo, tutto questo contribuisce alle nostre scelte alimentari e alla capacità di fare la scelta giusta per noi, in quel momento

Motivo 2: restrizione cognitiva

Uscire dalla mentalità “da dieta” non è facile, perché è subdola e spesso è talmente radicata in noi da fare letteralmente parte di noi e del nostro modo di pensare e vedere il mondo.

Perdere due chili può sembrare un obiettivo innocuo ma se è una costante della tua vita, se non sei mai abbastanza: magra, in forma, in gamba, bella, allora abbiamo un problema

Perdere peso e restringere l’alimentazione ha un fascino incredibile perché ci illude di avere il controllo su qualcosa (il peso e le forme corporee) sul quale non possiamo in realtà avere un completo controllo. E soprattutto non possiamo averlo senza conseguenze (ne ho parlato qui).

Il primo passo quindi è uscire dalla restrizione.

Se non te la senti di farlo da sola, puoi farlo anche con un supporto e io mi occupo anche di questo

Motivo 3: E’ “figo”

Esattamente: stare a dieta è socialmente accettato, spesso viene incentivato ed è ancora considerato come qualcosa di “figo”.

Potresti pensare: “Se ho tutti questi riscontri positivi chi me lo fa fare di lavorare sul mio rapporto con il cibo?” “Ok, mi fa stare male vivere in questo modo ma dopo un’abbuffata c’è sempre la cara e vecchia dieta, giusto?”

Purtroppo non è così, come scrivevo qui, pensare che da domani sarai a dieta non fa che autorizzare il tuo mangiare inconsapevole, In questo modo ti stai dando il permesso di mangiare in modo eccessivo, senza essere consapevole e oltre al tuo punto di benessere perché tanto domani poi compenserai

Come guarire un cattivo rapporto con il cibo

Cambiare fa davvero paura.

Tutti siamo bravissimi a trovare scuse che non sono altro che resistenze che inconsapevolmente mettiamo in atto per proteggerci dall’ignoto.

Ogni grande traguardo però si raggiunge facendo il primo passo e mettendo in fila un passo dopo l’altro.

Guardarsi dentro può spaventare ma sapere di non essere sola e avere qualcuno che ti prende per mano, che sa cosa provi perché ci è passata e ha visto la trasformazione di decine di donne può essere un grande sprone ad iniziare.

Se vuoi saperne di più e capire se posso esserti di aiuto, prenota qui la tua chiamata gratuita o scrivimi a info@bonacinisara.it

 

 

Immagine da Freepik 

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