Siamo a dicembre e per molti si sta avvicinando un periodo complesso e delicato, dove l’ansia da cibo la fa da padrona.

Se preferisci ascoltare, ecco l’episodio del podcast

Listen to "Natale e ansia da cibo" on Spreaker.

Se hai un rapporto complicato con il cibo e con il tuo corpo, le festività natalizie possono rappresentare una sfida e potresti viverle con ansia e disagio.

I motivi sono soggettivi

I motivi di questa ansia da cibo possono essere differenti per ognuno di noi.

E’ importante sottolineare che ognuno ha il proprio personale vissuto e che tutte le esperienze sono soggettive e valide.

Oggi vediamo alcuni aspetti che ritornano frequentemente nei racconti delle mie pazienti

Innanzitutto a Natale c’è maggiore disponibilità di cibo.

Il cibo è presente in grande quantità e varietà per più giorni sulle nostre tavole e c’è una sorta di pressione sociale a mangiare tanto.

Esagerare viene non solo sdoganato ma proprio incentivato.

C’è una sorta di regola non scritta che ci autorizza a mangiare tanto, quasi come se non farlo ci togliesse qualcosa. O ci rendesse sbagliati o strani.

Questo aspetto, se stai vivendo un periodo di difficoltà nel tuo rapporto con il cibo potrebbe generare in te ansia e senso di inadeguatezza.

I trigger

In Mindful Eating si parla di trigger, ossia di quei fattori che fungono da innesco, da grilletto agli episodi di abbuffate o restrizione.

I trigger possono essere rappresentati da diversi cibi, tipicamente cioccolato, patatine e biscotti o altri cibi considerati “cattivi”. Ma non è detto, possono essere anche altre tipologie di alimenti, ognuno ha i suoi personali trigger.

Oltre ai cibi, anche le situazioni e i contesti possono fungere da trigger.

Il mangiare a buffet o in locali all you can eat o appunto eventi e ricorrenze.

Ecco che a Natale o in altre festività ci ritroviamo con tanto cibo e in più la pressione a consumarne tanto e per alcuni di noi questa combo mette in crisi

Un altro aspetto che emerge in molte persone è la vergogna nel mangiare insieme ad altre persone. La paura di essere giudicate per quello che mangiamo, quanto ne mangiamo o in che modalità ne mangiamo.

Se l’aspetto principale che stiamo vivendo è la restrizione potremmo sperimentare la pressione da parte degli altri a mangiare di più.

Al contrario se stiamo seguendo un percorso volto al dimagrimento può preoccuparci il pensiero che gli altri pensino che stiamo mangiando troppo.

In entrambi i casi ci ritroviamo focalizzate su qualcosa al di fuori di noi, su giudizi esterni che non ci caratterizzano

Mentre per una persona che non ha un rapporto conflittuale con il cibo, giudizi e pensieri altrui lasciano il tempo che trovano, se stiamo affrontando un disturbo dell’alimentazione, questi aspetti diventano veri e propri macigni.

Elimina i discorsi su peso, diete e corpo

Un altro aspetto da non sottovalutare è il fatto che nella nostra cultura è diventato normale e anzi incoraggiato il discutere continuamente di diete per dimagrire, dimensioni corporee e peso.

Quello che viene definito “diet talk” in breve.

Prendere parte a conversazioni dove si esprimono giudizi sui corpo altrui e giudizi morali sui comportamenti alimentari può essere molto pesante.

Io credo che sia necessario cercare di evitare questo tipo di conversazioni ma spesso non è semplice perché la cultura della dieta è profondamente radicata in noi.

A volte capita di dire, ad esempio, “dopo Natale devo assolutamente perdere questi 3 kg” senza nessuna volontà di ferire o giudicare. E talmente di uso comune da essere appunto normalizzato.

Cosa possiamo fare per vivere con più tranquillità questo periodo?

Innanzitutto possiamo cercare, per quanto possibile di evitare noi stesse questo tipo di discorsi.

E riconoscerli è il primo passo per modificarli.

Quindi dove è possibile cercare di cambiare l’argomento della conversazione verso temi più neutri

Poi è fondamentale cercare di non compensare un pasto più ricco, arrivando al pasto esageratamente affamate perché abbiamo salto uno o più pasti. O perché abbiamo fatto ore e ore di attività fisica.

Questo è il modo migliore per entrare nel loop digiuno-abbuffata e per allontanarci dai segnali del nostro corpo.

Un corpo cronicamente affamato manderà sempre segnali di fame estrema, mentre in un corpo adeguatamente nutrito, i segnali della fame sono differenti.

Ma finché non ci diamo la possibilità di sperimentarli non capiremo mai realmente i nostri veri bisogni e come si manifestano

Un altro aspetto che può aiutarci a vivere più serenamente il Natale è portare l’attenzione su altri aspetti che non riguardano il cibo

La possibilità di stare più tempo con le persone con le quali stiamo bene

Anche dire dei no fa part integrante del prendersi cura di sé. Potrebbero esserci persone nella nostra famiglia con le quali non abbiamo un buon rapporto e subire determinate relazioni, anche se solo per il tempo di un pasto o due, può provocare in noi emozioni scomode.

Che sommate a quelle relative a cibo e corpo possono diventare davvero difficili da tollerare.

Il cibo non è mai il problema, nemmeno quando è il sintomo più evidente.

E in un periodo carico di retorica come quello delle festività il rischio è di sentirsi ancora più soli.

Voglio che tu sappia che va bene anche se non ti va di partecipare a quel pranzo o di fare conversazione con quel parente. Anzi potresti sfruttare questo malessere per chiederti cosa davvero ti infastidisce in quella persona o in quella situazione.

Un aiuto dal Mindful eating

Infine credo che, anche se può sembrare contro-intuitivo, iniziare un percorso di Mindful Eating può essere davvero un valido aiuto concreto.

Innanzitutto perché è come avere una cassetta del pronto soccorso e in me troverai un aiuto reale e sempre disponibile.

Di sessione in sessione attraverseremo insieme questo periodo così delicato e ti fornirò degli strumenti pratici che potranno esserti di aiuto già da subito.

Poi avrai più tempo anche per dedicarti ai compiti e potrai trarre il meglio dal percorso.

Se vuoi sapere se questo percorso può fare la coso tuo e se può aiutarti, puoi prenotare una chiamata gratuita con me. E spiegarmi le tue esigenze.

Ti lascio qui il link per prenotarti  e lo trovi anche nella bio del mio profilo Instagram dr.ssabonacinisara.

Come sempre ti ringrazio per avermi ascoltata, per qualsiasi domanda o suggerimento puoi scrivermi a info@bonacinisara.it e noi ci sentiamo presto!

 

 

Immagine da Freepik: https://urly.it/3ywc2

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