Si parla tanto di alimentazione intuitiva o Intuitive Eating ma definirla non è così semplice.

Vediamo di fare chiarezza insieme.

Se preferisci ascoltare, ecco la puntata del podcast

Listen to "Introduzione all'Intuitive Eating" on Spreaker.

 

L’alimentazione intuitiva è un approccio alla nutrizione che si basa sull’ascolto dei segnali interni del corpo per guidare le scelte alimentari. Si tratta di mangiare in modo consapevole, rispondendo ai segnali di fame e sazietà, evitando di seguire regole rigide o diete restrittive. Questo approccio promuove il rispetto per il proprio corpo, la liberazione dalla mentalità dietetica e l’accettazione di tutte le scelte alimentari senza giudizio.

L’obiettivo dell’alimentazione intuitiva è sviluppare una relazione sana con il cibo, basata sulla fiducia nelle proprie sensazioni e desideri, e svincolata da sensi di colpa o regole restrittive. Questo approccio mette l’accento sulla soddisfazione del palato e sulla ricerca del benessere generale, piuttosto che sulla ricerca di una determinata forma fisica.

L’alimentazione intuitiva è un approccio flessibile e individuale alla nutrizione, ma è importante consultare un professionista della nutrizione per una guida personalizzata, specialmente per coloro che hanno esigenze specifiche o condizioni mediche particolari.

Senza regole mangerò senza freni!

Spesso si crede che mettere da parte regole e restrizioni si finirà per mangiare senza controllo ed ingrassare all’infinito.

Per quanto riguarda la mia esperienza ti posso assicurare che non è così: non farsi guidare da rigide regole esterne non significa vivere nell’anarchia più totale ma riprendere pian piano a dare fiducia al nostro corpo

Perché è così difficile ascoltarsi?

Perché siamo tutti nati in una società dove imperversa la cultura della dieta e dove l’aspetto fisico ha un ruolo fondamentale nella vita di ognuno di noi.

Possiamo consapevolmente prenderne le distanze ma non è semplice e forse nemmeno possibile distaccarsene completamente perché certe modalità di pensiero fanno talmente parte di noi che non le notiamo nemmeno.

Dell’importanza di (re)imparare a fidarsi di noi stesse, ne ho parlato anche qui

L’economia della magrezza

In un contesto di ricchezza e di sovrabbondanza di cibo a tavola, controllarsi e non eccedere è socialmente visto come positivo e desiderabile. Se si perde peso generalmente si ricevono complimenti (anche se magari la perdita di peso non è stata intenzionale o peggio è il prodotto di un malessere fisico o mentale)

Insomma magro è bello e soprattutto magro è sano è ancora un mantra dei nostri tempi

In un bell’articolo di the Economist, segnalatomi da Francesca Zampone, si parla più nello specifico di economia della magrezza.

Nell’articolo si legge che: “È economicamente razionale per tutti dedicare tempo all’istruzione perché ha vantaggi chiari nel mercato del lavoro e per i salari futuri. Allo stesso modo, sembra essere economicamente razionale per le donne perseguire la magrezza. Ossessionarsi su cosa e quanto mangiare e pagare lezioni di esercizi costose sono investimenti che daranno rendimenti. Per gli uomini, no.

In qualche modo le donne lo sanno. Una generazione fa sembrava dare tutto per scontato. “La cosa più basilare da fare dopo il lavoro—o durante—è come apparire e sentirsi. È impensabile che una donna decisa ad ‘avere tutto’ voglia essere grassa, o anche paffuta”, scriveva l’editrice della rivista Cosmopolitan negli anni ’80 e ’90, nel suo libro “Avere tutto”, prima di fornire consigli su come sopravvivere con 800 calorie al giorno, incoraggiando le donne a pesarsi ogni giorno e ad accettare che “la dieta è inferno e smettete di deprimervi per questo!”.

In un contesto del genere è assolutamente normale faticare ad applicare l’Intuitive Eating che predica, tra i tanti punti, che non è necessario dare un valore morale al cibo che mangiamo e che l’insalata non è migliore dei biscotti ma solo un cibo differente, con differenti valori nutrizionali e utilità per la nostra salute.

I punti fondamentali dell’Intuitive Eating

Vediamo insieme alcuni punti fondamentali dell’alimentazione intuitiva:

Ascolto del corpo: L’alimentazione intuitiva insegna a riconoscere e rispondere ai segnali di fame e sazietà del proprio corpo. Ciò significa mangiare quando si ha fame e fermarsi quando si è soddisfatti, evitando di mangiare in modo eccessivo o sottoporsi a restrizioni rigide.

Abbandonare la mentalità dietetica: L’alimentazione intuitiva incoraggia a liberarsi dalla mentalità tipica delle diete, che spesso si basa su regole restrittive, conteggio delle calorie e demonizzazione di alcuni alimenti. Si concentra invece sull’accettazione del fatto che tutti i cibi possono avere un posto equilibrato nella nostra alimentazione.

Onestà e compassione verso se stessi: L’alimentazione intuitiva invita a essere gentili con se stessi e ad accettare che le scelte alimentari possono variare da un giorno all’altro senza giudicarsi negativamente. Il percorso verso una relazione sana con il cibo può richiedere tempo e pazienza.

Soddisfazione del palato: È importante gustare e godersi il cibo senza sensi di colpa. L’alimentazione intuitiva incoraggia a scegliere alimenti che siano piacevoli al palato e che apportino nutrimento al corpo.

Rispetto per il corpo: L’alimentazione intuitiva invita a rispettare e apprezzare il proprio corpo per ciò che è, indipendentemente dalla forma o dal peso. Si tratta di spostare l’attenzione dalla ricerca di una determinata forma fisica a un’attenzione per il benessere generale.

Emotività e cibo: L’alimentazione intuitiva riconosce che il cibo può essere collegato alle emozioni, ma incoraggia a trovare modi alternativi per affrontare lo stress o le emozioni negative, piuttosto che cercare conforto solo attraverso il cibo.

L’alimentazione intuitiva non è una dieta, ma un approccio flessibile alla nutrizione che si adatta alle esigenze individuali. Non ci sono regole rigide da seguire, ma piuttosto un’attenzione verso il proprio corpo e le sue necessità.

Punti di contatto e differenze tra Intuitive Eating e Mindful Eating

Ci sono alcuni punti in comune tra Mindful Eating ed Intuitive Eating:

  • L’approccio non giudicante nei confronti di noi stessi e delle nostre scelte alimentari
  • Il promuovere la riconnessione con il proprio corpo, con i segnali di fame e sazietà e più in generale con le nostre emozioni, sensazioni e con i nostri pensieri

Allo stesso temo ci sono anche alcune differenze tra i due approcci:

Il Mindful Eating è quindi uno strumento e come tale può essere integrato nell’Intuitive Eating

Nel Mindful Eating si pone l’accento sull’essere presente in modo non giudicante durante il pasto, mentre l’intuitive Eating abbraccia una cornice più ampia, rigettando i messaggi dietetici esterni veicolati dalla cultura della dieta.

L’Intuitive Eating non lavora solo sul riconnettersi con il nostro corpo durante l’esperienza alimentare ma si estende all’area sociale ed emotiva che influenzano la nostra alimentazione. Uno degli obiettivi è eliminare il senso di colpa legato alle scelte alimentari,

L’Intuitive Eating non è finalizzato alla perdita di peso ma alla adozione di una alimentazione gentile, rispettosa dei nostri fabbisogni energetici ed emotivi.

Con questa puntata ho voluto fare una introduzione all’argomento della alimentazione intuitiva e nei prossimi episodi entrerò più nello specifico.

Per oggi ti saluto, fammi sapere cosa ne pensi e se la puntata di è piaciuta, scrivendo a info@bonacinisara.it

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