Oggi parliamo del mantra che si ripetono tutte le persone che hanno un rapporto conflittuale con il cibo, il pensiero “inizio domani” (che fa il paio con “tanto ormai” di cui ho parlato qui)

Se preferisci ascoltare, ecco la puntata del podcast

Listen to "La trappola di "Inizio domani"" on Spreaker.

 

Ok, forse non tutte ma devo dire che mi capita di sentirlo molto spesso.

Quando mi telefona una nuova paziente e mi chiede informazioni per iniziare un percorso dopo Natale, ad esempio

O quando, scherzando, mi dicono che, visto che lo schema arriverà nel fine settimana, intanto possono sfogarsi mangiando senza pensarci.

Come per mettere un punto tra quello che erano prima e quello che saranno poi. Come se iniziare in una non identificata data futura fosse sempre meglio che iniziare ora

Peccato che questo comportamento non funzioni se vogliamo davvero cambiare.

Se anche tu ti sei ripetuta questa frase almeno una volta nella vita, saprai come funziona.

Abbiamo un evento come un compleanno, una festa, un matrimonio, Natale, una vacanza. Qualsiasi evento che possa prevedere di consumare del cibo e programmiamo di “rimetterci in riga” non appena sarà terminato quel periodo.

Però succede che poco dopo Natale, c’è Pasqua e poi magari altri eventi ancora e il periodo buono non arriva mai.

Questo modo di pensare non ci aiuta per almeno 2 motivi

La trappola di “inizio domani”: motivo numero 1

In questo modo dividiamo la vita in giorni buoni e giorni cattivi

I giorni buoni sono quelli in cui posso fare tutto perfettamente, seguire la mia dieta, allenarmi, prepararmi con cura i pasti

I giorni cattivi sono quelli nei quali ci sono delle deviazioni dal percorso: un compleanno, un invito imprevisto, una festa

Peccato che nella vita non succeda quasi mai così: la vita assomiglia molto di più in una serie di giorni così così, né buoni né cattivi.

Ad esempio, tua figlia si ammala e non puoi andare in palestra

Oppure ti dimentichi il pranzo a casa e a lavoro devi arrangiarti con quello che trovi

Capisci che, se molli alla minima deviazione dal percorso che, secondo te, dovrebbero seguire le cose, non ci sarà mai un cambiamento

Uno degli aspetti più difficili nel processo di cambiamento è riuscire a rimanere in questo disagio

Trovare la flessibilità per fare scelte consapevoli anche se il contesto non è favorevole.

La buona notizia è che questo si può imparare e nel mio lavoro mi occupo in modo approfondito di questo aspetto

La trappola di “inizio domani”: motivo numero 2

Il motivo numero 2 per il quale “inizio domani” non è una frase utile da ripetersi è che così facendo deleghi la responsabilità delle tue azioni a delle condizioni esterne.

In questo caso a una data X imprecisata.

E’ come se pensassi che, potrai avere successo, solo se ci saranno specifiche condizioni.

Quindi nessuna ricorrenza da festeggiare, nessuna vacanza, nessun evento speciale

E questo si può estendere anche ad altri ambiti: ad esempio potresti pensare che puoi curare la tua alimentazione solo se avrai il supporto della tua famiglia, tempo extra da dedicarci nella giornata o più soldi.

Pur essendoci un fondo di verità in ogni affermazione (è sicuramente vero che il supporto della famiglia aiuta, ad esempio), posso assicurati che non sono condizioni indispensabili per iniziare a cambiare.

Molto spesso sono alibi che ci creiamo con la migliore intenzione.

Quella di non soffrire.

Perché uscire dalle nostre abitudini ci espone al rischio di fallire, di provarci e non riuscirci e questo ci espone al rischio di soffrire.

Quindi rifletti sul fatto che più che cercare il periodo perfetto (che non ci sarà mai) occorre acquisire strumenti per navigare in mezzo a tanti periodi imperfetti.

Una storia di successo

Recentemente una mia cliente, che sta facendo con me il percorso di Mindful Eating, mi ha detto che uno dei più grandi cambiamenti che sta ottenendo è la libertà.

Prima quando usciva cercava di ordinare sempre i piatti meno calorici, finendo per non essere soddisfatta mentre ora ordina quello che vuole e si ferma quando è sazia

Questo succede perché sta imparando a riconoscere i suoi segnali di fame e sazietà e non è più il contenuto di un piatto a dirle quando si deve fermare.

Può benissimo scegliere cibi che ama e fermarsi quando si sente sazia, anche se non ha finito la porzione.

Questo sembra intuitivo ma ti assicuro che avanzare qualcosa nel piatto è un gesto molto difficile per molti di noi

Quindi, tornando al nostro discorso del perché “inizio domani” è un pensiero trabocchetto, ciò significa che anche se ci sono eventi speciali, con i giusti strumenti puoi goderti il momento e non vanificare nessuno sforzo.

Se invece concepisci la dieta come privazione e non aspetti altro che una occasione sociale per mangiare tanto e senza gustarlo, allora il problema è la dieta che stai seguendo, non l’occasione sociale.

Inoltre c’è un altro aspetto da considerare: più reitero, ripeto il comportamento di “inizio domani” più questo comportamento si rinforzerà e sarà difficile cambiarlo.

Diventerà un automatismo.

E’ come se pensassi che quello che fai oggi non conta davvero perché lo compenserai domani e così ti autorizzi a mangiare in modo inconsapevole, troppo o solo perché c’è tanto cibo presente.

Quello che può aiutarti davvero è considerare un pasto al giorno, un giorno alla volta.

Ecco perché è utilissimo imparare a stare con le nostre emozioni e con i nostri pensieri.

Perché la mente vorrebbe saltare avanti (“inizio domani”) portandoti ad ignorare i segnali del tuo corpo di ORA.

Nei percorso di Mindful Eating ottieni strumenti concreti per esercitarti.

Ricorda che per scardinare automatismi che sono strutturati da anni non basta volerlo o studiare la teoria ma è necessario esercitarsi.

Fare i compiti, eseguire le pratiche e rimanere in ascolto sono azioni fondamentali

E’ come quando ci si allena o si impara una nuova lingua o a suonare uno strumento.

Ci saranno sempre momenti in cui il nostro dialogo interno ci dice “non riuscirò mai, il mio obiettivo è così lontano, fanculo per oggi lascio perdere”. Ma se ogni volta lasciamo perdere non otterremo mai progressi perché ritorneremo sull’autostrada tracciata dalle nostre abitudini

Per tracciare un nuovo sentiero di abitudini più funzionali servono tempo e pratica.

E ti posso assicurare che andrà sempre meglio, sarà meno faticoso di giorno in giorno e il cambiamento sarà davvero duraturo

Per oggi mi fermo qui, ti ringrazio di avermi ascoltata e se vuoi condivide le tue esperienze o riflessioni in merito, scrivimi a info@bonacinisara.it e sarò felice di risponderti!

 

Immagine da Freepik https://urly.it/3zam2

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