Oggi parliamo dei motivi per i quali getti la spugna e lasci perdere e vuoi mollare tutto

Se preferisci ascoltare, ecco la puntata del podcast

Listen to "Quando vuoi mollare tutto" on Spreaker.

 

Quando vuoi mollare tutto

Inizi una dieta o semplicemente a mettere un po’ più di attenzione al modo in cui mangi, la prima settimana sei super carica e molto motivata, già la seconda inizia a chiederti chi te lo fa fare per poi alla terza ricominciare a mangiare peggio di prima!

Ti suona famigliare?

Oggi vediamo alcuni motivi per cui ciò succede.

Primo motivo che ti porta a mollare tutto

Il primo motivo è che stai restringendo troppo!

Spesso quando ci mettiamo a dieta lo facciamo sull’onda di un misto di emozioni e sensazioni.

Ci sentiamo appesantite, a volte c’è una sorta di vergogna per il nostro corpo e di paura di continuare ad ingrassare.

Emotivamente quindi siamo molto provate e la cosa migliore da fare ci sembra iniziare a mangiare nel modo più rigido e scarso possibile

Non abbiamo la sufficiente razionalità e calma per ragionare sul fatto che più una dieta è estrema più sarà difficile seguirla.

In quel momento vogliamo solo vedere calare quel maledetto numero sul display della bilancia. Costi quel che costi!

Uso alcune delle frasi che spesso mi vengono riportate nei discorsi con le mie pazienti:

“Non posso andare avanti così”.

“Mi faccio schifo”.

“Devo assolutamente perdere 10 kg subito”.

Se ci sentiamo così male, l’unico pensiero che sembra alleviare un po’ il dolore è avere una soluzione rapida a portata di mano.

Beh, se mi segui saprai già che questa soluzione non è per niente efficace.

Se ti imponi rigide regole alimentari, magari salti la colazione e a pranzo mangi uno yogurt, è più che normale che a fine giornata tu abbia già buttato all’aria tutti i buoni propositi.

Il punto però è questo: non sei tu a non avere abbastanza forza di volontà ed essere sbagliata MA il regime assurdo che hai deciso di seguire.

Ma il regime è assurdamente restrittivo appunto perché tu decidi sulla spinta di emozioni negative. E molto spesso è anche presente la volontà più o meno conscia di punirti.

Come se ti dicessi: “Hai preso così tanti chili, non ti vergogni? Adesso per punizione solo pollo e insalata per un mese!”

Ma chi potrà mai resistere in queste condizioni? E ti dirò di più: se per assurdo riuscissi ad infliggerti una pena simile, cosa ne sarebbe del tuo umore, dei tuoi ormoni, della tua vita sociale, delle tue relazioni?

Anni di esperienza con decine e decine di donne mi hanno portato a capire che uno degli ostacoli maggiori è vivere nell’incertezza e nella scomodità, con quell’insieme di emozioni che ci travolgono quando intraprendiamo un percorso i cui frutti li vedremo dopo del tempo.

Perdere 5 kg in una settimana (dico numeri esagerati a caso, è solo un esempio) in un certo senso ci tranquillizza perché abbiamo un parametro oggettivo (il peso) che crediamo di controllare.

Questo senso di sicurezza è fittizio perché se hai fatto una dieta estrema almeno una volta nella vita saprai che basta una pizza o mangiare un po’ di più a un pasto e quel peso magicamente risalirà di parecchio.

Ma quando stiamo male questo non lo ricordiamo, vogliamo solo soffrire tanto per il minor tempo possibile.

La svolta nel tuo rapporto con il cibo

Quello che veramente può segnare una svolta nel tuo rapporto con il cibo è imparare a gestire quel disagio.

Non avere la certezza di sapere quanto tempo ci vorrà, il gestire il peso sulla bilancia che non sempre scende come ci aspettiamo, affrontare i momenti sociali che possono rallentare il percorso.

Tutto il pacchetto delle variabili che entrano in campo quando non facciamo semplicemente una dieta per un mese ma ci apprestiamo a inserire delle modifiche stabili al nostro stile di vita.

Nei percorsi di Mindful Eating mi concentro molto su questo, sul farsi attraversare da questa ondata di emozioni e non resistervi. Sul fare esperienza del fatto che possiamo rimanere con noi stesse anche se ci sentiamo frustrate, tristi o in ansia. Che queste emozioni non ci faranno cadere in pezzi e che potremo, ogni giorno di più, scoprirci ancora integre e capaci di affrontarle

Secondo motivo: lavora sulla tua identità

Un secondo motivo che può portare a mollare tutto ha a che fare con la tua identità.

Se hai trascorso anni e anni in un corpo che è più grande e hai trascorso anni e anni a mangiare cibi che forse non ti sono stati utili o in eccesso è probabile che ti identifichi con la persona grassa che mangia tanto e non si muove mai

Potresti pensare: “Sono una persona che lotterà sempre con il cibo, lotterò sempre con il mio peso, non mi piace l’esercizio fisico, mi piace il cibo elaborato, saporito e grasso”

Quindi potresti iniziare a chiederti cosa davvero vuoi, cosa ti piace, quali sono i tuoi valori.

Partire dalle fondamenta della tua identità e diventare una persona che mangia per nutrire il proprio corpo, che si diverte a muovere il proprio corpo.

Ciò potrebbe non significare andare in palestra, ma semplicemente che ti piace stare all’aria aperta, ti piace mettere un po’ di musica e ballare in casa, ma si tratta di spostare la tua identità in modo da poterti vedere vivere come una persona che ha un rapporto sano con il cibo piuttosto che come una persona che oscillerà sempre tra a dieta e non a dieta.

Alcune domande potenti

Credi di poter avere un rapporto sano con il cibo? Se la risposta è no, allora è da lì che devi iniziare a lavorare, devi iniziare a visualizzare quella nuova versione di te, la versione 2.0

Che aspetto ha?

Quali convinzioni ha su se stessa?

Come si comporta?

Che tipo di cibi mangia?

Di quali convinzioni hai bisogno o devi lasciar andare per avere una sana relazione con il cibo e con te stessa?

E poi una volta che hai lavorato sulla tua identità e hai credenze più utili su te stessa e sul cibo, devi lasciare andare alcune convinzioni.

Ad esempio “non posso farlo”, “è troppo difficile”, “farò sempre fatica”, “sarò sempre a dieta”.

Una volta che avrai cambiato tutto questo, potrai iniziare a lavorare sulla tua rete di sostegno.

Puoi lavorare sulla tua mentalità, sui tuoi pensieri riguardo al cibo.

E iniziare a lavorare sul tuo livello emotivo.

Questo è un altro motivo che non ho menzionato ma la fame emotiva è un motivo importante per cui ci capita di mollare tutto.

Lavorare sulla tua mentalità, sul tuo mindset, sul tuo modo di pensare ha un effetto a catena su come ti senti e su come ti comporti e, quando impari a farlo, gestisci le tue emozioni e i tuoi pensieri su un livello diverso e quindi hai meno bisogno di mangiare emotivamente.

Spero di averti dato qualche spunto di riflessione ed è importante che tu lo veda come un processo, un viaggio, un obiettivo a lungo termine, non è “perdo peso e sono guarita”, ma ” lavorerò per sempre sul mio rapporto con me stesso e sul mio rapporto con il cibo”. E ti assicuro che sarà via via sempre più semplice.

Per oggi ti saluto e noi ci sentiamo presto!

 

Immagine da Freepik https://urly.it/3zc5-

 

 

 

 

Richiedi una consulenza

    Dichiaro di aver letto e compreso l'informativa che mi è stata fornita ai sensi degli artt. 13 e 14 del Regolamento (UE) 2016/679 - Informativa sulla Privacy

    Trattamento dati personali finalità Marketing (obbligatorio indicare una scelta)
    AccettoNon accetto

    Trattamento dati personali finalità Marketing e comunicazione terzi (obbligatorio indicare una scelta)
    AccettoNon accetto

    Se ti è piaciuto il post, potrebbe anche interessarti: