Il corpo ci parla sempre

Se preferisci ascoltare, ecco l’episodio del podcastListen to "Quando il corpo dice basta" on Spreaker.

La puntata di oggi sarà atipica.

Generalmente preparo i contenuti con un po’ di anticipo perché non mi piace ridurmi a fare tutto all’ultimo minuto.

Occupandomi da sola di tutto quello che riguarda il mio lavoro, potrebbe succedere un qualsiasi imprevisto che non mi permette di portare a termine i miei compiti.

In questi giorni questo imprevisto è successo: sono semi bloccata con il collo da diversi giorni e tutto diventa più faticoso e lento.

E’ difficile preparare i post, ascoltare le mie pazienti, anche scrivere messaggi di testo (e devo usare di più i vocali che non mi sono mai piaciuti!)

Come per qualsiasi segnale che ci manda il nostro corpo, penso che ci sia un messaggio dietro a questo disagio.

Molto probabilmente sto vivendo a una velocità che non è la mia, facendo cose che non vorrei fare o in modalità che non sento mie.

E come dico sempre, se ne ignori i sussurri poi il corpo inizia a urlare.

E quindi sono la prova vivente che non basta essere consapevoli di certi meccanismi per riuscire a non caderci.

Perché ti racconto questo?

Un po’ per scusarmi se questa puntata e la newsletter di oggi non sono come avrei voluto e, d’altra parte, per condividere un episodio che ritrovo in tanti vostri racconti.

Quando venite in studio o ci vediamo online emergono spesso (per non dire sempre!) forti e chiari i segnali che il corpo ci invia per avvertirci che qualcosa non va.

Gastrite, reflusso, insonnia, dolori addominali, mal di testa, dolori articolari e muscolari (appunto!) sono i campanelli di allarme più frequenti del fatto che viviamo una vita distante da nostri bisogni e dai nostri ritmi.

Le abbuffate e l’uso esclusivo del cibo per “tenere botta” in certe situazioni è un altro modo per obbligarci a funzionare in un contesto e in condizioni che sono diventati per noi intollerabili…o quasi.

Cosa si può fare allora?

Ci sono aspetti che non possiamo cambiare e altri sui quali invece abbiamo potere.

Il primo passo è riconoscere la differenza tra i due.

Sembra scontato ma non lo è affatto: ti potrei fare mille esempi di come questa confusione faccia parte della vita di tutti noi.

Quando pretendi che una persona si comporti come vuoi tu, quando ti dai la colpa se provi una determinata emozione…sono aspetti che non puoi cambiare.

Fino ad arrivare all’estremo di persone (e ti confesso che io sono stata tra quelle) che inconsciamente si sentono responsabili di malattie, per farti un esempio, di persone care.

Le nostre convinzioni, l’educazione, il nostro sviluppo psico-emotivo possono influenzare il nostro senso di responsabilità fino a questo punto.

Non puoi cambiare le persone e non puoi NON provare emozioni. Puoi cambiare però i tuoi comportamenti e le tue reazioni.

Le cose che puoi cambiare

Altri aspetti invece sono in tuo potere.

Puoi decidere di dire qualche no, di non sovraccaricarti di doveri, di fare una lista delle priorità

E scegliere i compiti che puoi delegare, posticipare o addirittura non fare.

Sono sicura che starai pensando che la faccio facile ma ti assicuro che da persona iper-controllante quale sono-o meglio quale ero perché ci sto lavorando-lo pensavo anche io.

Ma non è vero

Non è vero che non puoi lasciare andare qualcosa.

Non è vero che tutto ha la stessa importanza

Non è vero che non ti puoi permettere di camminare invece di correre o addirittura di fermarti.

Anzi, notare e interpretare le prime avvisaglie ti dà la possibilità di agire prima che sia troppo tardi

Cosa c’entra questo con il cibo e con il corpo?

Innanzitutto c’entra con il benessere.

Come dico sempre siamo formati da un Uno inscindibile di Corpo, Mente e Spirito e se soffre una di queste componenti, inevitabilmente soffrono anche le altre.

Ti voglio raccontare la storia di una mia paziente.

La storia di Maria e del suo corpo

La chiameremo Maria, nome di fantasia.

Maria è madre di 3 figli, fa la casalinga e passa le sue giornate a curare la casa, fare commissioni e prendersi cura dei figli.

Maria non esce mai di casa se non per portare i figli ai vari allenamenti o per fare la spesa.

Maria è obesa da praticamente sempre.

Viene in studio da me e vuole ardentemente una dieta per dimagrire. Non importa quanto dura sarà (Maria ancora non mi conosce e non sa che non faccio diete rigide!) l’importante per lei è perdere peso. Anche per via dei numerosi problemi di salute che ha.

Iniziamo il percorso e inizia a perdere peso. A un certo punto però c’è uno stop, smette di presentarsi alle visite e riprende più peso di quello perso.

Con molto coraggio e voglia di prendersi cura di sé, mi chiama per fissare un altro appuntamento.

Parliamo di quello che è successo nel frattempo e parliamo per la maggior parte del tempo del nostro incontro di quanto sia pesante per lei esserci sempre per gli altri.

Le piacerebbe uscire di casa e che i ragazzi ormai grandicelli non dipendessero da lei in tutto.

Il problema principale era il fatto di dover star loro dietro per i compiti (parliamo di ragazzi alle superiori) e doverli spronare a studiare.

Lo faceva tutti i santi giorni, insieme a mille altri doveri, e non aveva più energie per potersi occupare della preparazione di piatti idonei al suo obiettivo di dimagrire.

Inoltre questo la lasciava proprio prosciugata e aveva bisogno di mangiare per trovare ricompensa e piacere.

Come le cose hanno iniziato a cambiare

Ha finalmente invertito la rotta quando ha capito che poteva lasciare andare qualcosa. Si è iscritta il palestra con il solo obiettivo di uscire di casa e cambiare aria (e ha scoperto che le piace molto!).

Ha parlato con il marito della necessità di essere focalizzata sul suo percorso (ha usato proprio queste parole!) e ha iniziato a lasciar andare.

Era ed è presente per i figli ma non si sostituisce a loro e così facendo li responsabilizza anche.

Insomma, ha compreso che c’erano alcune cose che poteva lasciare e che non doveva per forza essere tutto sulle sue spalle.

Dopo questa presa di coscienza siamo a meno 20 kg ma questa è solo una delle tante conseguenze del fatto che finalmente non si mette più all’ultimo posto.

In questo caso l’obesità era soluzione che Maria aveva trovato per continuare a funzionare in una situazione che non le andava più bene e la faceva soffrire. Ma questa soluzione ha dei risvolti negativi.

Iniziando ad ascoltarsi e ad andare oltre alla superficie, pian piano sta trovando una nuova dimensione più adatta a lei.

E nota che i cambiamenti che ha messo in atto sono stati attentamente ponderati.

Se fossero stati troppo drastici non avrebbe potuto portarli avanti nel tempo.

Ti ringrazio di avermi ascoltata e mi auguro che tu abbia comunque trovato l’episodio interessante.

Se ti va, fammi sapere se ti ritrovi nella storia di Maria

Per domande generali e sui percorsi di Mindful Eating mi puoi scrivere a info@bonacinisara.it

Noi ci sentiamo presto!

 

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