Oggi parliamo di quando l’esigenza di dimagrire viene da altri.
Se preferisci ascoltare, ecco l’episodio del podcast
Listen to "Dimagrire per gli altri" on Spreaker.
Quando ci accorgiamo di voler dimagrire per gli altri
Qualche giorno fa stavo parlando con una mia paziente delle difficoltà che riscontrava nel perdere peso.
Ci vedevamo ormai da alcuni mesi ma non stavamo ottenendo i risultati desiderati.
Sulla carta tutto andava bene: aveva compreso come modificare le abitudini e stava diventando consapevole di come funzionava.
Di quando aveva più appetito, quali cibi amava di più e come organizzare la giornata dal punto di vista alimentare
Il peso però continuava a non scendere.
Poiché ho molto rispetto dei miei pazienti non voglio far lor sprecare tempo, energie e denaro.
Pur essendo convinta che i nostri strumenti fossero quelli giusti, mi rendevo conto che il nocciolo della questione era altrove.
Ho iniziato quindi a porle domande sulla sua vita e sulla sua quotidianità. Domande che non erano strettamente legate al cibo, per capire meglio il contesto e le dinamiche che si trovava a vivere.
Ecco che mentre parlavamo, ad un certo punto emerge un aspetto centrale che mi ha fatto capire perché non stavamo ottenendo i risultati sperati.
Il nocciolo della questione
Si era rivolta a me perché altri (in questo caso la madre e la sorella) le ripetevano continuamente che doveva dimagrire.
Il desiderio di dimagrire quindi non veniva direttamente da lei ma era un riflesso delle opinioni di altre persone
Delle idee che persone a lei care avevano sul suo corpo e su quale dovesse essere la forma ideale.
Questo pensiero era evidentemente tanto pesante e ripetuto che lei lo aveva fatto suo, magari pensando che “hanno ragione, sono in sovrappeso quindi è giusto dimagrire”
Ma lei molto probabilmente non voleva e non vuole dimagrire e questa è una posizione più che rispettabile e lecita.
Il fatto di essere sovrappeso non è un motivo sufficiente per obbligare qualcuno a dimagrire, nemmeno se fai questo per lavoro
Cosa significa autodeterminazione in ambito salute
Nella scorsa newsletter ho parlato della definizione di Intuitive Eating come di uno strumento clinico che ha l’obiettivo di promuovere un benessere autodeterminato
Ecco credo che la autodeterminazione nell’ ambito della salute sia anche questo.
Un professionista non deve aggiustare nessuno, non deve far rientrare le persone in canoni che magari non rispecchiano il benessere di quella specifica persona.
Se non ci sono particolari problemi di salute che possano essere realmente riconducibili al sovrappeso, nessuno ha il diritto di decidere quale debba essere il mio peso. E anche in presenza di problemi di salute, la scelta rimane comunque la mia
Purtroppo anche tra i professionisti sanitari è molto forte lo stigma del peso per il quale in presenza di una persona in sovrappeso o obesa si tende a ricondurre ogni problematica al peso corporeo.
Vedo quasi quotidianamente persone che arrivano con referti dello specialista in cui si consiglia calo ponderale fino ad arrivare all’estremo di rifiutarsi di visitare finché non si sarà raggiunto un certo peso!
Io sono certa che questo viene fatto con le migliori intenzioni ma spesso l’effetto che si ottiene è opposto. La persona si deprime, non si sente capita perché spesso non basta scrivere che si consiglia dieta ipocalorica per ottenere un dimagrimento.
Se sono obesa lo vedo da sola, non serve che l’ennesimo specialista me lo faccia notare.
Ma se non riesco a dimagrire o a mantenere il peso evidentemente ci sono dei motivi e dei meccanismi alla base.
Motivi per cui il mio corpo-mente ha trovato nell’obesità la soluzione più funzionale ad altri problemi.
E solo andando ad indagare questi potremo scegliere consapevolmente
Quando il desiderio di dimagrire viene dagli altri
Nel caso della mia paziente quindi è molto probabile abbia messo in atto delle resistenze perché non riconosceva il desiderio di dimagrire come proprio.
Come se si fosse detta ovviamente in modo non consapevole “ah sì tu mi vuoi più magra, quindi come sono ora non vado bene? Perfetto allora io non dimagrisco perché voglio essere amata per come sono!”
Ti chiedo scusa per l’estrema semplificazione ma mi serve per chiarire il concetto che voglio esprimere
Se i miei comportamenti vanno contro i miei valori, non funziona.
In questo caso se da una parte voglio giustamente essere accettata ed amata per come sono e dall’altra cerco di cambiarmi per compiacere gli altri, non posso ottenere risultati.
Perché si crea un conflitto e nella lotta la parte più forte sono i miei valori e i miei bisogni
Cosa puoi fare
Cosa si può fare quindi?
Dal mio punto di vista innanzitutto è necessario capire cosa realmente voglio.
Chiedersi e rispondere con estrema onestà a queste domande: voglio dimagrire? Sono pronta ad affrontare i cambiamenti necessari? Oppure mi piaccio così? Sono disposta a cambiare le mie abitudini? A fare un po’ di movimento? A modificare un po’ le quantità e la composizione dei miei pasti?
Senza giudizio. Non c’è assolutamente niente di male nel non voler affrontare dei piccoli sacrifici.
Tutto dipende da quello che è più importante per noi.
Per poter scegliere però dobbiamo prima fare chiarezza in noi stesse.
Spesso pensiamo che alcuni valori siano nostri ma nella realtà sono della famiglia, del partner, delle persone a noi care e noi li abbiamo assimilati senza però condividerli profondamente.
Il rischio è che ci autosabotiamo (per il conflitto che ho spiegato prima) oppure ci facciamo violenza.
Magari dimagriamo ma quando il conflitto diventa insostenibile e non possiamo più soffocare i nostri bisogni, ricadiamo nei vecchi schemi
Anche in questo caso non è tutto bianco o nero. Attraverso queste ed altre domande potresti scoprire che magari ora dimagrire non è una priorità ma lo potrebbe diventare una volta cambiato casa o che ti sarai sistemata con il lavoro.
Oppure che lavorando su altre aree della tua vita, il cibo perde quel potere che ha su di te
O ancora che ci sono altri modi per ricevere amore che non passano dal compiacere gli altri..ma di questo ne parleremo in un prossimo episodio J
Per oggi mi fermo qui, ti ringrazio di avermi ascoltato e ti invito a farmi sapere cosa ne pensi, scrivendo a info@bonacinisara.it
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