Oggi vorrei parlarti dell’importanza del piacere quando vogliamo dimagrire, un argomento che ritengo molto importante se vuoi recuperare un buon rapporto con il cibo e con il tuo corpo.

Ascolta "Piacere fragilità" su Spreaker.

Ritengo che niente possa essere fatto con costanza e profitto se non ci procura un minimo senso di piacere.
Pensa alle diete drastiche: magari le segui per un paio di mesi, stringendo i denti perché sei convinta che l’unica cosa che importa sia veder calare quel numerino sulla bilancia ma, presto o tardi, arriva il momento della resa dei conti.
Allora inizi a chiederti se sia vita avere sempre fame, non poter più mangiare i tuoi cibi preferiti e vivere in funzione di quanto peserai il mattino dopo.
Negli anni ho studiato e sperimentato tantissime teorie e ci sono alcuni trucchi e suggerimenti che penso possano tornare utili, quanto meno per accrescere la tua consapevolezza dei tuoi comportamenti e delle tue convinzioni.
Un primo passo per portare il piacere anche nella tua dieta è pregustarti il pasto che andrai a mangiare, progettandolo intorno a un solo alimento.

Una strategia per dimagrire e portare piacere nella tua vita

Questa strategia può essere utile soprattutto per le persone che vogliono dimagrire ma faticano a mangiare poco di tutto.  Quando desiderano un cibo, ne vogliono una bella porzione ricca.
Per fare questo prima dobbiamo darci alcune semplici regole: sappiamo ormai a menadito che una alimentazione equilibrata deve contenere tutti e 3 i macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi) più micronutrienti come vitamine e sali minerali
Se sogni di mangiare un piatto di pasta quindi concentra la tua attenzione su quello, dando la preferenza a preparazioni che abbiano una fonte proteica quindi ad esempio pasta con le vongole, pasta e fagioli, pasta al ragù eccetera. Allo stesso modo se vuoi mangiare una bella porzione di pane fresco “come si deve” preparerai un bel piatto di bruschette con il “contorno” di uova o carne o legumi.
Desideri mangiare le patate? Qual è il “contorno” che le accompagnerà?
Hai voglia di dolci? Perfetto, anche in questo caso il resto del pasto esalterà il momento del dolce, quindi ad esempio un minestra di verdure e un secondo leggero
Questo esercizio aiuta anche a liberarsi pian piano dalla dicotomia cibi proibiti e cibi concessi.
In questo modo riusciremo a coniugare piacere ed equilibrio nutrizionale e scoprire che alla fine di tutto ritorna anche il bilancio calorico e possiamo dimagrire.
E non è affatto escluso che dopo qualche esperimento di questo tipo, ritorni naturalmente anche il desiderio di cibi più leggeri e meno elaborati: l’esercizio è proprio l’ascolto dei propri bisogni e delle sensazioni che proviamo
Un altro strumento che ti voglio consigliare è di coccolare le tue fragilità

Coccola le tue fragilità

Dalle email e messaggi che mi scrivete emerge con forza che, non solo che il percorso del dimagrire non comprende momenti di piacere ma che è prassi usare la forza di volontà per tamponare quelli che vengono considerati dei momenti di debolezza.
Come se debolezze e fragilità fossero caratteristiche di cui vergognarsi e da nascondere
In realtà vorrei che riflettessi sul fatto che quello che consideriamo virtù come la determinazione, la caparbietà, la forza di volontà appunto, se reiterate ed espresse in modo esagerato possono diventare l’esatto contrario. Ossia dei veri e propri problemi e delle gabbie ancora più grandi della nostra fragilità.
Allo stesso modo, se invece di voler tenere sotto controllo le nostre fragilità, volerle nascondere ed eliminare cosa succederebbe se le coccolassimo ed imparassimo a gestirle?
Io credo che potrebbero diventare veri e propri punti di forza. A volte per vincere dobbiamo mollare, dobbiamo lasciare andare per adattarci in modo flessibile alle situazioni e poterne cogliere il meglio
Quindi ti voglio consigliare un potentissimo esercizio.
Vorrei che coccolassi la tua fragilità e anzi te la prescrivessi proprio!

Un esempio pratico

Mi spiego meglio con un esempio:
Una mia paziente aveva questa “debolezza”: ogni tanto, nella settimana, le capitava di avere la necessità di abbandonarsi sul divano a smangiucchiare davanti alla sua serie preferita.
Le capitava quando il marito era fuori per lavoro, dopo aver sbrigato le faccende e finito di lavorare.
Generalmente tentava di resistere perché poi si sentiva in colpa per aver mangiato cibi sbagliati e non aver rispettato la dieta.
A volte, per distrarsi, si metteva a pulire casa, terminare lavoro arretrato con il solo risultato di ritrovarsi esausta e perdere il controllo sul cibo. Provando tanto senso di colpa e sentendosi incapace di fermarsi.
Per invertire la rotta è bastato che si desse il permesso di prescriversi 2 volte a settimana questo momento di coccola.
Questo prima di arrivare alla stanchezza estrema, anche a scopo preventivo quindi. Invece di cercare di combattere con quella fragilità, ha imparato ad assecondarla, coccolarla, in qualche modo ad accoglierla
Quindi il primo passo è stato darsi il permesso di prendersi quei momenti, poi è passata a curare anche il contesto. Vedere la serie preferita sotto la coperta, sul divano pregustando quello che si sarebbe concessa in questa modalità super rilassata e accogliente
Questa autoprescrizione è stata vincente nell’eliminare la perdita di controllo alimentare e nel prevenire una stanchezza estrema, difficilmente gestibile, una volta insorta.

Un aiuto dai rituali

Questo è un piccolo esempio per farti capire cosa intendo, a me personalmente aiuta anche avere dei rituali.

Una delle mie fragilità è sentirmi sopraffatta quando ho tante cose da fare. Ho passato anni ad agitarmi e ad autoalimentare l’ansia che provavo per le scadenze o impegni vari.
Poi ho capito che potevo coccolare questa mia fragilità concedendomi delle pause frequenti. Come ad esempio bere una tisana, staccare il telefono per 15 minuti, mangiare un pezzo di cioccolato gustandolo appieno. In questo modo riesco a ricaricarmi perché con questi rituali piacevoli riesco più facilmente ad essere nel momento presente e a non correre in avanti alle cose da fare.
Prova ad auto-prescriverti le coccole alle tue fragilità e fammi sapere come è andata!
Per oggi ti saluto e se ti va ti invito a raccontarmi i tuoi esperimenti e cosa hai scoperto

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