Oggi vi parlerò di decluttering e dieta, un connubio particolare, mi rendo conto.

Se preferisci ascoltare, ecco la puntata del podcast

Ascolta "Decluttering e dieta" su Spreaker.

Cosa c’entra il decluttering con la dieta?

Il termine decluttering racchiude al suo interno il concetto di riordinare liberandosi del superfluo.

Rimanda ad una leggerezza che è la stessa che ricerca chi si ritrova in un corpo troppo ingombrante.

Trovo che sia interessante parlare di decluttering e, più in generale, di minimalismo in quanto la nostra è ancora una società opulenta dove il problema per la maggior parte delle persone non è tanto avere di cosa nutrirsi e di cosa vestirsi ma avere troppo. Avere troppe scelte è come non averne nessuna perché quando le opzioni sono tante, scegliere diventa molto più difficile.

Quindi po’ in contrapposizione o forse proprio come conseguenza alla società consumistica in cui viviamo, emerge in sempre più persone l’esigenza di togliere anziché aggiungere ed ecco che

Avere intorno a sé pochi oggetti che effettivamente utilizziamo non significa vivere nelle indigenza ma non essere sovraccaricati di oggetti, di libri, vestiti. Anche in un certo senso di pensieri.

Ovviamente non sto parlando di avere un solo capo di abbigliamento per tipologia, ma di evitare l’acquisto compulsivo che poi finisce nell’armadio.

Di comprare tanto per comprare al punto da dimenticarci di usare abiti o oggetti che finiscono per occupare inutilmente spazio in casa.

E osservando il nostro rapporto con le cose si scopre molto anche su noi stessi.

Io ho sempre creduto di essere una persona abbastanza minimalista perché non vado matta per i vestiti o per le scarpe, non colleziono oggettistica in casa, non sono partita di arredamento e quindi mi sembrava fino a poco tempo fa, di avere intorno a me quello che mi serviva per vivere.

In realtà, osservandomi meglio ed approfondendo l’argomento, mi sono resa conto che se, se posso definirmi minimalista per quanto riguarda la moda ad esempio fatico molto di più ad esserlo in ambiti che mi appassionano di più come la skincare o cura della pelle.

Minimalismo e rapporto con il corpo

Tutto questo però cosa c’entra con il rapporto con il cibo e con il nostro corpo?

Per quanto riguarda il corpo credo sia abbastanza intuitivo. Se tendiamo ad occupare tutto lo spazio intorno a noi, quello che rimane per noi è molto poco. Tutti noi abbiamo bisogno di uno spazio vitale in cui poter vive comodamente, uno spazio molto più ampio di quello che ci serve semplicemente per muoverci. Ti sarà capitato di entrare in una stanza affollata di oggetti, anche tu hai provato la sensazione quasi di soffocare? Di sentire proprio che ti mancava l’aria?

La sensazione che provo io è proprio di una cappa, di un peso.

Farsi spazio per recuperare il rapporto con se stessi

Quindi farsi spazio è fondamentale a mio parere anche e soprattutto in chi vuole recuperare un rapporto di ascolto del corpo. L’ascolto passa anche attraverso questo, nel mettersi nella condizione di sentirsi bene con quello che abbiamo intorno. Nel non sentirci schiacciati ed oppressi da oggetti vari. Spesso quando si comincia una dieta, si comincia un nuovo lavoro, si cambia casa, quando si comincia qualcosa di nuovo e una nuova fase della vita quello che si fa è buttare via il vecchio. Svuotare cantine, buttare vestiti che non si usano, regalarli, venderli, togliere insomma

Far respirare la casa ci aiuta molto a recuperare il rapporto con lo spazio e con noi stessi proprio per come ci percepiamo e per come ci sentiamo.

Sensazioni, pensieri, comportamenti

Tutto parte dalla testa ovviamente ma la testa non è avulsa dal corpo. Quando provo delle sensazioni, il corpo le registra e queste generano dei pensieri, questi pensieri possono essere funzionali oppure non funzionali all’obiettivo che voglio raggiungere.  Se le mie sensazioni sono positive, se mi sento bene, se mi sento a mio agio, se mi sento nel giusto spazio sarà più facile per me avere pensieri positivi e da questi scaturiranno comportamenti positivi. Se non mi sento a mio agio o non riesco proprio a sentirmi, probabilmente farò qualcosa per gestire queste sensazioni negative o per sentirmi. In molti casi l’azione che risulta più semplice e immediata è proprio mangiare.

Se io vivo in una casa super affollata, piena di oggetti, dove ogni angolo è occupato da qualcosa, magari anche messo in modo precario e non ordinato, mi verrà anche difficile ritagliarmi uno spazio per prepararmi qualcosa e mangiare comodamente. Mi dovrò un po’ adeguare all’ambiente, mi sentirò probabilmente più disordinata anche a livello mentale, anche a livello di idee.

Decluttering e dieta

Credo esista un forte parallelismo tra l’esperienza del decluttering e quella del dimagrimento o al contrario tra l’accumulo di oggetti e l’accumulo di chili in più.

Innanzitutto, le cause che portano all’accumulo (di oggetti e peso) sono sovrapponibili, prima tra tutte la difficoltà a gestire le emozioni difficili come ansia, paura, vergogna, noia e situazioni stressanti in generale.

Ma, attenzione, non pensare a chissà quali eventi, non mi riferisco solo a un lutto, la fine di una relazione, un trasferimento che sono situazioni a più alto impatto psicologico

Spesso bastano un periodo stressante sul lavoro, le incombenze quotidiane o imprevisti vari a far scattare il desiderio di gratificazione.

A cui rispondiamo, mangiando o comprando (o in entrambi i modi).

Le abilità che ti servono

Quando vogliamo liberarci da oggetti superflui e peso in eccesso, abbiamo bisogno di sviluppare le medesime abilità:

  • Entrare in ascolto e chiederci di cosa abbiamo realmente bisogno. Cosa voglio mangiare adesso? Di quale capo o oggetto ho realmente bisogno?
  • Agire in modo consapevole, ossia intenzionale, nel qui ed ora e senza giudizio.

Di cosa ho bisogno ora? Non tra mezz’ora perché penso che mi tornerà fame. O per rimanere nel parallelismo, non fra 1 anno perché penso che quello che vorrei comprare adesso sarà passato di moda

  • Essere in grado di valutare il valore (non solo economico) dell’oggetto della mia scelta. Questo cibo mi sazia? Questo oggetto mi piace? Mi è utile? Lo trovo consono al mio stile? Mi fa sentire bene?

Per sviluppare queste abilità è necessario mettersi in ascolto dei propri reali bisogni.

E questo lo possiamo fare lavorando in autonomia su di noi o avvalendoci del supporto di chi ci può aiutare

Conoscete già il mio amore per il Mindful Eating e ancora una volta ritengo che sia uno strumento fondamentale che può facilitarci nel raggiungere una maggiore consapevolezza dei nostri comportamenti e pensieri

Come sempre fatemi sapere le vostre riflessioni a riguardo e i vostri commenti.

Noi ci risentiamo al prossimo episodio!

 

Immagine: https://urly.it/3r0at su Freepik

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