Continuiamo con la seconda parte dello studio su immagine corporea e fase premestruale e vediamo insieme alcuni consigli.

Se preferisci ascoltare ecco la puntata del podcast:

Ascolta "Ciclo mestruale e immagine corporea p.2" su Spreaker.

 

Nutrire le voglie come un atto di cura di sé

Per una minoranza di partecipanti al sondaggio e alle interviste, sentirsi “autorizzate” a ridurre la propria aderenza alla dieta rigorosa ha facilitato l’impegno premestruale nella cura di sé.

Rispondendo in questo modo al proprio appetito per il cibo e riducendo l’autocritica associata ai modelli alimentari.

Ricerche precedenti hanno riportato che le modificazioni note come “PMS” sono strumento per legittimare l’impegno delle donne nella cura di sé e nel prendersi una pausa dalle responsabilità quotidiane.

Si ipotizza che le convinzioni e i luoghi comuni occidentali sulla femminilità che affermano che le donne devono anteporre i bisogni degli altri a se stessi portino a una ridotta capacità delle donne di monitorare i propri bisogni

La costante negazione da parte delle donne del loro appetito per il cibo al di fuori della fase premestruale può contribuire a questa ridotta capacità. Al contrario, l’auto-compassione è stata associata a minori atteggiamenti alimentari negativi e vergogna per il proprio corpo.

Ciò suggerisce che praticare l’accettazione e la compassione per la fame premestruale come forma di cura di sé può ridurre il disagio associato all’aumento dell’assunzione di cibo di questo periodo.

Per altre donne, l’impegno nella cura di sé attraverso una ridotta regolamentazione del cibo è stato legittimato dal sentirsi “a disagio” a causa di cambiamenti fisici premestruali negativi.

Un partecipante al sondaggio ha descritto:

“Mi sento a disagio nel mio corpo quando sono in fase premestruale, ma  mi importa meno di mangiare cibi cattivi e di essere pigra.  E’ il momento in cui sento che mi è permesso/è mio diritto farlo perché mi sento a disagio. C’è un certo tipo di liberazione in ciò che è in conflitto con il senso di disagio”.

Le donne sorvegliano controllano quello che mangiano

Definire “l’autorizzazione” a mangiare cibi cattivi come liberatoria suggerisce che l’auto-sorveglianza delle donne e la gestione di ciò che mangiano attraverso una dieta costante è estenuante

Riflette anche la forza delle pressioni esercitate sulle donne affinché si impegnino costantemente in queste pratiche.

Nonostante le trovassero opprimenti, le donne non erano in grado di resistere a queste pressioni e si prendevano una pausa solo prima delle mestruazioni.

In concomitanza con l’impegno nella cura di sé nello sperimentare cambiamenti fisici negativi, una minoranza di donne ha affermato di mangiare  cibi dolci  per far fronte a cambiamenti premestruali .

I cibi dolci come il cioccolato e il gelato sono tipicamente considerati come comfort food consumati dalle donne. Ciò è perpetuato attraverso i media occidentali, la rappresentazione di donne che si consolano con il gelato è un’immagine comune. Il conforto alimentare premestruale può anche essere legato a delle convinzioni sulla femminilità che suggeriscono che le donne sono più emotive e irrazionali degli uomini

“Dovrei dare al mio corpo il tempo di riposare”: essere in fase premestruale interrompe l’attività di scolpire il corpo

La maggior parte delle partecipanti al sondaggio e alle interviste ha riferito di seguire regimi di allenamento rigorosi al di fuori della fase premestruale,

Hanno descritto l’impegno in allenamenti “ad alta intensità”, “cardio” e “con sovraccarichi” quasi tutti i giorni della settimana.

Ciò è associato all’idea di se stesse e del proprio corpo al di fuori della fase premestruale come “forte”, “in forma”, “attivo”, “magro” e “sano”, termini associati all’ideale occidentale del corpo in forma.

Tuttavia, durante la fase premestruale, la maggior parte di queste donne ha descritto di aver ridotto il proprio esercizio a causa di una “perdita di motivazione”.

In associazione  a una combinazione di cambiamenti premestruali fisici ed emotivi negativi come sentirsi “depresse” e “turbate”, provare “dolore”, “fatica” ed essere “a disagio” nel continuare il consueto “allenamento senza un giorno di riposo”.

Ciò dimostra che impegnarsi in esercizi intensi ogni giorno può essere un compito difficile, che richiede una quantità significativa di energia, diventando sempre più difficile quando si gestiscono i cambiamenti premestruali.

La motivazione all’esercizio diventa normativa per le donne ed è prova dell’interiorizzazione delle convinzioni secondo le quali le donne devono impegnarsi costantemente nel modellare il proprio corpo.

Il dolore e l’affaticamento premestruale possono mettere in pausa questa immagine della donna, inibendo di conseguenza la sua capacità di aderire a costruzioni di salute e femminilità idealizzate.

Sentimenti di colpa e il pigro corpo premestruale

Poiché riducevano l’esercizio durante la fase premestruale, le donne sperimentavano sentimenti di colpa e angoscia nel non lottare per un corpo magro.

Sperimentando cambiamenti premestruali come gonfiore, dolore e affaticamento, le donne possono percepire che ottenere un corpo ideale attraverso l’esercizio fisico sia sempre più difficile.

Sentirsi “deluse” e vedere se stesse come “pigre” e “inutili “a causa della mancanza di esercizio fisico era evidente anche in una minoranza di resoconti dei partecipanti.  Identificare questo come “pigrizia” significa che le donne non erano autorizzate a riposare nemmeno se stavano male.

Scolpisco ancora di più il mio corpo a causa della paura del grasso

In contrasto con la riduzione dell’esercizio durante la fase premestruale, una minoranza di partecipanti ha riferito di aumentare il proprio esercizio.

Questo avveniva a causa della percezione di grasso premestruale e di maggiori sentimenti negativi nei confronti del corpo.

Una partecipante lo ha illustrato sulla sua mappa del corpo, inserendo l’immagine di una “fitness model” insieme alla parola “agganciato!” sul suo stomaco.

Questo per dimostrare che si sentiva dipendente dall’esercizio fisico per raggiungere ideali corporei magri perpetuati dai media.

Ha ingaggiato di una battaglia tra la sua mente, che vuole aumentare l’esercizio fisico per raggiungere questo ideale e il suo corpo, che vuole riposare.

“Mi sento così pigra, lenta e pesante e sono affascinata da quei pensieri, dalle immagini di sembrare una modella di fitness quando il mio corpo sta solo cercando di dirmi: “Hai bisogno di riposare e rallentare, ma voglio che tu assomigli a questo”.

Una maggiore insoddisfazione per il corpo  può esacerbare questo focus negativo e aumentare la motivazione a “correggere” i difetti corporei percepiti.

Questo porta le donne a spingere il corpo oltre i suoi limiti fisici, facendole a sua volta sentire peggio .

Conclusioni

Questo studio ha esaminato come le donne che riferiscono insoddisfazione del corpo premestruale sperimentino cambiamenti nei comportamenti alimentari e di esercizio durante la fase premestruale.

L’obiettivo dello studio è di fornire una maggiore comprensione dell’insoddisfazione e del disagio.

I risultati di questo studio suggeriscono che gli ideali culturali della gestione del corpo femminile svolgano un ruolo nel disagio premestruale e nell’insoddisfazione corporea.

Questi ideali identificano le voglie, la fame e il bisogno di riposare il corpo come non femminili.

Questi ideali culturali hanno implicazioni sul modo in cui queste donne affrontano i cambiamenti ai loro  comportamenti meccanicistici di gestione del corpo nella fase premestruale. Per le donne che soffrono di insoddisfazione corporea premestruale, questa fase può essere un momento in cui si concedono una pausa dall’impegnarsi in un’alimentazione restrittiva e in un intenso esercizio fisico alla ricerca dell’ideale del corpo magro e tonico. Ciò ha facilitato l’impegno nella cura di sé attraverso l’ascolto e la cura dei bisogni del corpo, consentendo una maggiore assunzione di cibo e riposo. Tuttavia, per altre, ciò era associato a conseguenze psicologiche e fisiche negative, manifestate in senso di colpa, vergogna, disgusto di sé e sollecitazione fisica del corpo attraverso un maggiore esercizio fisico.

Punti di forza e criticità

I punti di forza di questo studio includono l’uso di un campione di comunità e una metodologia qualitativa basata sulle arti.

Ciò facilita una maggiore comprensione delle esperienze delle donne con i loro corpi premestruali, nel contesto dei comportamenti alimentari e di esercizio.

I limiti di questo studio sono il fatto che le partecipanti rispondevano a una pubblicità che indagava sui sentimenti negativi in riferimento al corpo in fase premestruale. Sono state quindi escluse le donne che non sperimentavano tale disagio.

Un’altra limitazione è che le partecipanti sono prevalentemente donne giovani, cisgender, eterosessuali, caucasiche e sono necessarie ulteriori ricerche per esaminare questi fenomeni anche su donne anziane, non eterosessuali e donne di altri gruppi etnici.

Questi risultati dimostrano le dure pressioni culturali esercitate sulle donne per controllare e disciplinare i loro corpi attraverso comportamenti alimentari restrittivi ed esercizio fisico rigoroso.

Un processo che è ulteriormente complicato dai cambiamenti premestruali. fisici ed emotivi.

Il modo in cui le donne trattano i loro corpi premestruali in relazione all’idea di femminilità accettabile ha quindi implicazioni materiali per l’insoddisfazione e l’angoscia del corpo delle donne in questa fase del ciclo.

Questo studio apre la strada a riflessioni profonde legate al cibo alle forme e al corpo delle donne nella nostra società.

Quello che, a mio parere possiamo portare a casa da tutto questo discorso è che:

  • Possiamo imparare ad assecondare i nostri bisogni anche in questa fase, osservandoci con gentilezza e senza giudizio. Per capire se a noi capita di avere un appetito diverso ed esigenze diverse in questa fase del mese
  • E’ possibile vivere con maggiore serenità le fluttuazioni che il ciclo ormonale porta con sé, consapevoli che sono una fase e sono passeggere
  • Evitare di decidere, in preda all’insoddisfazione corporea, di iniziare l’ennesima dieta restrittiva soprattutto in un momento così delicato

 

BIBLIOGRAFIA

Ryan, S., Ussher, J.M. & Hawkey, A. Managing the premenstrual body: a body mapping study of women’s negotiation of premenstrual food cravings and exercise. J Eat Disord 9, 125 (2021)

Immagine da Freepik https://urly.it/3ttq_

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