Come si fa a trovare e mantenere la motivazione per stare a dieta e fare movimento?

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Se penso alla me di tanti anni fa oscillavo tra due poli.

Da una parte non mi accettavo, soprattutto non accettavo determinate parti del mio corpo e credevo, sbagliando, che perdendo peso sarebbero migliorate e sarei finalmente riuscita ad accettarle. Inutile dire che ciò non succede mai ma anzi avviene il contrario: solo accettando ciò che vogliamo cambiare, potremo poi agire nella direzione di modificarlo.

Dall’altro, dicevo, una parte di me si ribellava alle costrizioni e ai divieti. Mi imponevo regimi drastici e mi meravigliavo, colpevolizzandomi, se non ero capace di seguirli.

In realtà il pensiero di stare a dieta a vita mi deprimeva, non vedevo l’ora finissero queste privazioni, identificavo la felicità con l’accettazione da parte degli altri. Ma così facendo non poteva durare. Se mi devo cambiare per essere accettata, è normale che presto o tardi una parte di me si ribelli e, giustamente, voglia essere accettata per come è ora. Con i kg di troppo veri o presunti o altre caratteristiche non perfette.

Allora come si fa a non arrendersi?

A non lasciare perdere tutto e comportarci peggio di prima come a volerci punire per non essere stati capaci di ottenere un risultato?

Credo che basilare sia trovare delle àncore, degli appigli nel percorso, che ci diano piacere.

Non credo che si possa mantenere la motivazione e  mantenere nel tempo abitudini nuove se non troviamo qualcosa di piacevole nel farle.

Magari non ti piace andare in palestra invece ami camminare. Ma in testa hai la regoletta che dice che se non ti alleni almeno un’ora, 4 volte a settimana non conta niente. O che se non vai in palestra è inutile. Non è così e non sto parlando di risultati estetici, quello a cui mi riferisco è cambiare lo stile di vita, le cose che si fanno tutti i giorni o nella settimana.

Chiaramente esistono attività più utili ed efficaci in termini di resa estetica ma, di nuovo, qui sto parlando di cambiare abitudini e mentalità. Passare dal considerare il movimento come una cosa che “sì fa bene e bla bla e dovrei farlo”, a renderlo un momento fisso nella settimana e parte integrante della propria vita.

Una volta fatto questo passaggio, dato per assodato che il movimento fa parte della mia vita, allora potrò sperimentare tutto quello che voglio ma buttarmi in palestra 5 o 6 giorni a settimana solo perché “fa dimagrire” non mi aiuterà a trovare piacere nel muovermi ma anzi contribuirà a crearmi l’immagine dell’attività fisica come una amara medicina da prendere per perdere qualche kg. E ti assicuro che non è così. Potrei parlarti dei mille benefici dello sport ma lo trovo inutile, molto più utile è provarlo. Provalo su di te, testa con mano come ti senti dopo una bella sudata in palestra, una corsa, una camminata e soprattutto datti un po’ di tempo.

Una grande trappola è data dalle aspettative che abbiamo nei confronti di come, nella nostra mente, dovrebbe procedere il dimagrimento. Dal tempo mentale, in cui secondo noi devono avvenire le cose.

Ma il corpo e anche la mente, hanno tempi differenti: il cambiamento deve essere agito, poi metabolizzato e infine automatizzato e questo non succede da un giorno all’altro

Un altro suggerimento utile per mantenere alta la motivazione, è quello di valorizzare i tuoi successi.

Hai ottenuto una promozione sul lavoro?

Ancora meglio se sono cose più piccole: hai fatto finalmente quella telefonata che rimandavi da giorni? Celebrala anche con piccoli gesti come un massaggio, una ricetta particolare, una passeggiata con un’amica.

Cosa c’entra questo con dieta e movimento? Te lo spiego subito: se mi autorizzo a farmi i complimenti a valorizzare un mio successo, passo dopo passo mi sentirò una persona capace. Magari non in tutti gli ambiti ma pian piano, continuando a farlo, crescerà la fiducia in me e potrò spingermi un po’ più in là. Anche in un campo che fino a poco tempo prima mi spaventava affrontare.

So che non è semplice, soprattutto quando si è abituati a svalutarsi, a dirsi che si è un fallimento a pensare che non ce la faremo. Ci si sente anche stupidi a festeggiare risultati che magari crediamo piccoli ma credimi che fa tutto parte dello stesso “pacchetto”.

Il pacchetto della svalutazione, del “figurati che risultato, se ci sono arrivata io” del dare per scontate certe nostre capacità ed automaticamente alzare l’asticella quando raggiungiamo un obiettivo. Senza nemmeno darci il tempo di gustare quel successo, di vivere appieno quel momento, di concederci il tempo e l’attenzione per assaporarlo fino in fondo.

Se ci rifletti, la chiave, non solo della motivazione, ma anche della felicità è tutta qui: non recriminarci gli errori del passato usandoli come motivazione per profetizzare fallimenti futuri.

Vivere nel momento presente, allenandoci ad accorgerci quando ci allontaniamo.  Non giudicarci per comportamenti che non ci piacciono o presunti risultati che non abbiamo raggiunto.

Allenarci ad esercitare la gentilezza verso noi stessi perché solo se ci trattiamo con gentilezza potremo riservare agli altri lo stesso trattamento.

E bada bene: con gentilezza non intendo indulgenza a tutti i costi o trovare scuse per non affrontare le proprie responsabilità. Intendo non fustigarci se e quando commettiamo un errore e non svalutare ogni traguardo che raggiungiamo

Fammi sapere cosa ne pensi!

Grazie infinite, come sempre, di essere arrivato fin qui ed avermi ascoltata

Noi ci sentiamo alla prossima puntata

 

 

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