Si parla tanto di self care o cura di sé ma cosa si intende davvero?
Se preferisci ascoltare, ecco l’episodio del podcast:
Listen to "Come applicare il selfcare all'alimentazione" on Spreaker.Spesso si tende ad associare l’idea di self care ad immagini romantiche come regalarsi fiori o farsi un bagno pieno di schiuma. Per carità, se vi piace e vi gratifica, può essere anche questo ma è molto di più.
E soprattutto è molto più importante E applicabile nella pratica di quello che si tende a pensare
Il “self-care” è un termine inglese che si riferisce all’atto di prendersi cura di sé stessi in modo intenzionale e consapevole per mantenere o migliorare il proprio benessere fisico, mentale ed emotivo. Il self-care comprende una serie di azioni e comportamenti che una persona intraprende per gestire lo stress, mantenere l’equilibrio mentale ed emotivo e promuovere la propria salute in generale.
E quando parliamo di salute non ci riferiamo esclusivamente all’assenza di malattia.
Ma a quel delicato equilibrio che si ottiene quando ci sentiamo bene nella nostra pelle.
E’ un equilibrio fisico, mentale e spirituale.
Nella nostra società e con i nostri ritmi e stili di vita avere una cassetta degli attrezzi del self-care diventa vitale tanto quanto avere in casa la cassetta del pronto soccorso.
Le richieste quotidiane e gli impegni a ritmo serrato che ci troviamo ad affrontare tutti i giorni inevitabilmente ci portano ad allontanarci dalle nostre sensazioni corporee.
Domande a cui puoi rispondere per il tuo self care
La nutrizione ci può aiutare nell’atto del prenderci cura di noi stessi non solo in termini di quali cibi mangiare e in che quantità ma nel diventare consapevoli delle risposte più utili che possiamo fornire ai nostri segnali interni.
Ad esempio, ci sono persone per le quali fare colazione è una sorta di punizione: appena alzati hanno lo stomaco chiuso e non riescono a mangiare.
Non voglio qui sfatare il falso mito che la colazione sia il pasto più importante della giornata ma, se sei tra quelle persone, vorrei che ti concentrassi su cosa senti tu
Vorrei che provassi a chiederti: com’è il mio stomaco al mattino?
Totalmente chiuso oppure non ci starebbe una colazione ma qualcosa di più piccolo sì?
Magari uno yogurt o 2 biscotti o altro? E vorrei che facessi una prova con questi alimenti
Poi chiediti: quando sento fame successivamente per la prima volta? Posso mangiare qualcosa? Magari sei a lavoro e non ti puoi fermare oppure hai la pausa molto prima o molto dopo e saresti rispettivamente ancora sazia o troppo affamato.
E in questo modo ti invito a provare a costruire la tua giornata alimentare sulla base delle tue sensazioni corporee e dei tuoi orari
Self care non è soltanto scegliere cibi che ci facciano stare bene ma anche ascoltare il nostro corpo e non lasciarlo a digiuno per troppe ore.
Una situazione comune
Spesso mi capitava, ed è un racconto comune anche tra i miei pazienti, di posticipare l’ora del pasto perché avevo troppo da fare.
O di ridurre al minimo un pasto per mancanza di tempo e arrivare al pasto successivo talmente affamata da finire per mangiare troppo.
Non c’è nulla di male nel superare a volte il senso di sazietà. Quello che intendo è rendersi conto di aver mangiato troppo, dopo aver finito e di rispondere quasi compulsivamente ad una fame estrema.
Ecco self care è anche evitare di arrivare ad avere talmente fame, perché ho ignorato i miei segnali per troppo temo, da non avere più la lucidità sufficiente per poter decidere se mangiare o meno.
Perché la differenza è nella consapevolezza: nel rendersi conto, nel notare, nel vedere che oggi ho voglia di continuare a mangiare e non farlo in modo automatico e compulsivo.
E la consapevolezza non può coesistere con segnali di fame troppo intensa perché il segnale biologico urla più forte
Come applicare il self care, in pratica
Come si può fare per iniziare a praticare questo atto di self care?
Intanto cercando di indentificare quali sono i tuoi specifici segnali di fame.
Nel mio caso mal di testa e stomaco che brontola ma ci sono persone che identificano la fame con una intensa voglia di sbadigliare. O un bruciore di stomaco o nausea, tremori o altro ancora.
Prenditi un po’ di tempo per capire quali sono i tuoi segnali e prendi nota.
L’obiettivo è mangiare quando compaiono i segnali subdoli, sottili di fame, invece di aspettare fino a quando si raggiunge il punto estremo. È interessante notare che questo principio vale per le persone di tutte le età. Ad esempio, per i bambini il pianto in realtà rappresenta un livello molto alto di fame e mostrano segnali precedenti di fame, come mettere le mani in bocca e fare le smorfie.
Un aiuto in più
Un’altra cosa che potrebbe aiutare è impostare dei promemoria sul tuo telefono per fare un controllo, un check con te stessa durante la giornata, ogni paio d’ore, per iniziare ad accordarti di più con questi segnali nel momento presente. Potresti non essere pronta per un pasto o uno spuntino ogni volta che suona il promemoria.
Il semplice atto di fare una breve pausa e fare un check può aiutarti a iniziare a essere più attenta a come ti senti. Ogni volta che suona uno di questi promemoria, cerca di notare se riesci a percepire eventuali segni di affaticamento, stanchezza, irritabilità, ansia, sentimenti di tristezza.
O eventuali segnali personali che ritieni siano rilevanti per te. E, naturalmente, imparare a sintonizzarsi su quei segnali sottili della fame può richiedere un po’ di tentativi ed errori, può richiedere pratica. Soprattutto quando hai cercato di ignorare o ingannare i segnali di fame del tuo corpo per così tanto tempo, come hai fatto. Con abbastanza pratica, auto-compassione e perseveranza, puoi tornare a mangiare in modo che ti sostenga per tutta la giornata senza dover imporre regole a te stesso o cedere alla demonizzazione della cultura dietetica del cosiddetto ‘mangiare in eccesso”.
Per oggi mi fermo qui.
Ti ringrazio di avermi ascoltata e se hai domande o argomenti che ti piacerebbe venissero trattati, scrivimi e ti leggerò volentieri! Trovi tutti i riferimenti nella descrizione di ogni episodio o su instagram cercando dr.ssabonacinisara