Perché ti abbuffi quando sei sola a casa?
Una delle confidenze che più di frequente mi vengono fatte è: “Sara, io non capisco, appena rimango sola in casa, mi prende come una forza che non riesco a controllare e mi abbuffo”.
Questo può succedere più spesso di sera, al rientro dal lavoro oppure dopo cena ma anche in pausa pranzo, soprattutto se ti aspettano compiti gravosi che non vorresti affrontare.
Se preferisci ascoltare, ecco l’episodio del podcast
Ascolta "Ti abbuffi quando sei sola a casa" su Spreaker.Questo capita a tante mie pazienti e a tante donne con cui ho il piacere di parlare. E succedeva molto spesso anche a me.
4 motivi per i quali ti abbuffi quando sei sola a casa
Io individuato 4 ordini di motivi per cui succede e te ne voglio parlare. Poi vedremo anche come iniziare a lavorare per invertire la rotta
Sei al riparo dai giudizi esterni
Primo motivo: quando sei sola a casa, sei al riparo dai giudizi esterni. Nessuno guarda quello che mangi e lo giudica. O semplicemente non giudica a parole ma tu proietti il giudizio sulle sue espressioni. Ecco, quando sei sola questo non può accadere, allora puoi mangiare in piedi davanti al frigo, in pigiama, puoi passare dal dolce al salato senza che nessuno ti chieda spiegazioni se ti abbuffi.
Perché spiegare ti costringerebbe a fermarti e a riflettere su quello che stai facendo e tu sai che quello che stai facendo non ti è utile e ti fa soffrire.
Hai accumulato troppa tensione
Secondo motivo, soprattutto se accade che ti abbuffi verso la fine della giornata potrebbe essere che hai “tirato” tutto il giorno e hai accumulato talmente tanta tensione che deve necessariamente uscire.
Magari hai mangiato pochissimo al lavoro perché eri presa dalla mole di cose da fare e non hai avuto tempo. Oppure ti vergogni a mangiare davanti agli altri e quando sei in compagnia dei colleghi mangi solo un’insalatina o ti sottoponi a digiuni o semi digiuni. O ancora al rientro a casa, ti trovi a continuare a correre per mettere in ordine e preparare per marito, partner e figli che quando finalmente ti fermi decidi che meriti un premio.
Nei primi due casi la tensione emotiva viene enfatizzata dalla fame fisica che si accumula, nel terzo ti stai sottoponendo, tutti i santi giorni, a ritmi eccessivamente serrati. E una parte di te si ribella
Ti abbuffi perché ti ritrovi a fare i conti con le tue emozioni
Un altro motivo che potrebbe portarti ad abbuffarti una volta rimasta sola in casa è che, quando vengono meno le distrazioni e la frenesia della vita, ti ritrovi a dover fare i conti con le tue emozioni.
E fare i conti con le emozioni può non essere semplice.
In primis perché non sempre siamo capaci di distinguerle e definirle: ti è mai successo di pensare “Sono proprio triste, oggi!” e poi di entrare sempre più dentro quella tristezza e renderti conto che non era tristezza ma risentimento per un commento che ti ha ferita? Oppure senso di colpa per non esserti comportata come avresti voluto? A me si, spessissimo!
E sai cosa succedeva? Che mi colpevolizzavo tantissimo perché non capivo il motivo della tristezza e mi dicevo che non dovevo sentirmi così, che non ne avevo il diritto e che ero sempre la solita sfigata che non riesce mai a godersi i momenti e deve sempre trovare delle storie per stare male.
E indovina come finiva? Finiva che oltre alla tristezza (che come abbiamo visto tristezza non era ma altro) poi dovevo gestire anche tutto quel carico emotivo dato dal mio dialogo interno e dal giudizio che io davo alle mie emozioni. Tutto questo però era intollerabile, quindi mangiavo per anestetizzarmi e non dover fare i conti con tutto quel “malloppo” di roba!
Le cose che mi hanno aiutato a togliere potere ai miei stati d’animo sono state, nell’ordine,
Validare le mie emozioni, senza giudizio e riconoscerle.
Ogni emozione ha diritto di essere vissuta, non ci sono emozioni buone ed emozioni cattive, di serie A o di serie B. ognuna arriva per dirci qualcosa ed è fondamentale accoglierla, siediti metaforicamente o letteralmente insieme alla tua emozione parla con lei: “Benvenuta! Cosa sei venuta a dirmi? Cosa è importante che capisca?” e ascolta cosa ti risponde.
No, non sono pazza e ti assicuro che è un esercizio molto potente per iniziare a sospendere il giudizio nei confronti di quello che provi.
Il secondo aspetto che mi ha aiutato è, come ti dicevo, riconoscere cosa sto provando. In questo modo posso ricondurre l’emozione a un evento o a più situazioni e non sentirmi sbagliata. Capire non sempre ci aiuta a trovare una soluzione ma spesso ad abbassare l’ansia e il senso di essere sbagliata. Almeno nel mio caso è così.
Ti abbuffi perché non c’è piacere nella tua vita
L’ultimo ordine di motivi che potrebbe portarti ad abbuffarti quando sei sola a casa è che non hai spazi per te nella tua giornata e più in generale nella tua vita. Non hai momenti dove fai cose che ti piacciono davvero, che ti fanno sentire viva e perfettamente a tuo agio. Magari non sai nemmeno più cosa ti piace e l’unico modo per evadere dal piattume e dalla monotonia è mangiare
Fammi sapere se ti ritrovi in queste motivazioni.
Ti abbuffi quando sei sola a casa: come uscirne?
Ora vediamo come possiamo uscire da questo che apparentemente sembra un loop infinito!
Ti avviso subito: quello che ti dirò potrà sembrarti troppo semplice e banale ma ti assicuro che è molto efficace…se lo fai però! Squalificare qualcosa come troppo facile è uno dei migliori modi per autosabotarci e rimanere a sguazzare nel nostro problema.
Quello che ho fatto io è:
Trovare piacere nella mia vita. Che sia un nuovo hobby o qualche oggetto nuovo per la casa o un modo diverso di lavorare, non è importante. E’ necessario che tu crei delle zone sicure in cui stai bene, fai come che tutto sommato ti fanno sentire bene e accolta.
Ad esempio, io sono tendenzialmente disordinata e mi oriento bene nel mio disordine finché non arriva quel momento dove stop devo assolutamente fare ordine. Allora prendo una stanza, un angolo della casa, un mobile, tolgo il superfluo e rimetto in ordine. Ormai mi conosco e so che se faccio finta di niente e tiro avanti poi mi sento incasinata anche io, lavoro male, non faccio le cose che mi fanno stare bene…insomma mi sento disordinata. E questo si riflette anche nel modo di mangiare
Un’altra cosa che facevo è cercare di evitare lunghi periodi in cui non mangiavo niente. Ora non sono più così fiscale perché riesco ad autoregolarmi ma all’inizio, stare a digiuno tante ore era per me il modo migliore per preparare un abbuffata. Se anche per te è così e sai che la sera è un momento a rischio, potresti cercare di arricchire un po’ il pranzo o prevedere uno spuntino anche appena rientri da lavoro
Terzo e ultimo aspetto: permettiti di provare quello che provi. Può sembrare un paradosso ma molti di noi sono continuamente in lotta con se stessi perché si giudicano per quello che provano. Ti assicuro che provare invidia, rabbia, gelosia è perfettamente normale e non fa di te una cattiva persona.
Per non venirne divorata però devi dare loro dignità, accogliere queste emozioni e lasciarle andare. Vedrai come perdono potere, come un’onda che arriva la suo picco massimo e pian piano si abbassa fino a sparire nel mare.
Per oggi mi fermo qui, spero davvero che questo primo episodio dell’anno ti sia piaciuto!
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Immagine da Freepik