Quante volte ti sei detta: Voglio guarire il mio rapporto con il cibo, da domani basta: mi metto a dieta, faccio sport, smetto di sgarrare.”
Magari ci hai provato davvero. Hai iniziato una dieta rigida, hai seguito un programma perfetto sulla carta, con mille regole, mille restrizioni… solo per ritrovarti a mollare tutto dopo poco.

 

Se preferisci ascoltare, ecco il nuovo episodio:

Ascolta "Guarire il tuo rapporto con il cibo è facile se smetti di strafare" su Spreaker.

Se ti è successo, sappi una cosa fondamentale: non sei tu il problema. Non è questione di mancanza di forza di volontà o disciplina. Il problema è che provi a cambiare nel modo sbagliato.

Oggi voglio spiegarti perché guarire il rapporto con il cibo è davvero possibile — ed è molto più facile, se smetti di strafare.

Perché guarire il rapporto con il cibo non è una questione di forza di volontà

La maggior parte di noi cresce con l’idea che, se solo avessimo abbastanza forza di volontà, potremmo risolvere qualsiasi problema con il cibo.

La realtà è ben diversa.
Se bastasse la forza di volontà, tutte le diete funzionerebbero, tutte le persone smetterebbero di mangiare per noia, per ansia o per tristezza.

E invece non funziona così.

Molte donne arrivano da me stanche, frustrate, convinte di essere “sbagliate” perché non riescono a seguire programmi restrittivi. Ma sai cosa scopro sempre? Che non sono loro a essere sbagliate. È il metodo.

Il mito del “tutto insieme, tutto perfetto” è una trappola. Succede spesso nei momenti in cui siamo tranquille: sul divano, a pancia piena, magari scrollando Instagram e vedendo qualcuno che sembra avere una vita perfetta.

Da lì parte il pensiero:
“Domani mi metto a dieta.”
“Domani cambio vita.”
“Domani guarisco il mio rapporto con il cibo.”

In quel momento ci sembra tutto facile. Perché il corpo è comodo, la mente è lucida. Ma quel piano non tiene conto della vita vera.

Non tiene conto delle giornate pesanti, dello stress, dei contrattempi, della stanchezza, delle emozioni.

E così, inevitabilmente, quel progetto perfetto crolla.

Guarire il rapporto con il cibo è un percorso di piccoli passi

Ecco la verità:

guarire il rapporto con il cibo non significa fare una rivoluzione. Significa fare un passo alla volta.

Immagina una scala. Se provi a saltare dieci gradini insieme, cadi. Ma se ne sali uno alla volta, puoi arrivare dove vuoi.

Questa è la vera chiave del cambiamento sostenibile.

Ti faccio un esempio concreto. Per anni io stessa facevo fatica a bere abbastanza acqua. Ogni volta che provavo a passare da “niente” a “due litri al giorno” fallivo.

Allora ho scelto un obiettivo microscopico: una bottiglietta la mattina, una il pomeriggio. Niente di più.

Quando è diventato naturale, ho potuto aggiungere un altro obiettivo: migliorare il sonno, ridurre il tempo al telefono la sera.

Con il cibo funziona allo stesso modo. Non serve eliminare tutto, non serve punirsi. Serve partire da un gesto piccolo, concreto, fattibile:

  • Fare un pasto senza distrazioni.
  • Notare se stai mangiando per fame fisica o per noia.
  • Smettere di classificare il cibo in “buono” e “cattivo”.

Il cambiamento avviene quando smetti di cercare la perfezione e inizi a costruire sicurezza in te stessa, un passo dopo l’altro.

Perché il “tutto e subito” non funziona 

La strategia del “tutto e subito” sembra efficace… ma è una trappola.

Sai perché ci caschiamo? Perché quando stiamo male — fisicamente o emotivamente — vogliamo scappare il più velocemente possibile da quella sensazione.

E allora pensiamo che una soluzione drastica ci farà sentire meglio in fretta:

  • Dieta rigida.
  • Allenamenti estenuanti.
  • Eliminare zucchero, pane, pasta, dolci, qualsiasi cosa “non perfetta”.

Ma la realtà è che questa non è una soluzione. È una fuga.

E scappare, lo sai, non funziona mai nel lungo periodo.

Guarire il rapporto con il cibo significa invece fermarsi, osservare, accogliere. Accettare che la situazione attuale esiste — non per arrendersi, ma per partire da lì, con rispetto per se stesse.

Guarire il rapporto con il cibo significa anche affrontare la fame emotiva

Parliamoci chiaro: la fame emotiva non è un difetto. È una strategia di sopravvivenza che abbiamo imparato, spesso fin da piccole, per gestire emozioni difficili.

  • Stress
  • Ansia
  • Solitudine
  • Noia
  • Tristezza

Quante volte ti è successo di aprire la dispensa non perché avevi fame, ma perché ti sentivi vuota, stanca, sopraffatta?

E quante volte hai reagito imponendoti regole ancora più rigide?
“Da domani digiuno.”
“Non tocco più dolci.”
“Devo resistere.”

Ma questo non fa che peggiorare il problema. Perché più ti proibisci, più cresce il desiderio. E più cresce il senso di colpa quando non riesci.

La via d’uscita è diversa. È imparare ad ascoltarti, a riconoscere le emozioni, a smettere di punirti.

Guarire il rapporto con il cibo vuol dire costruire un rapporto di fiducia con il proprio corpo, smettere di giudicare ciò che mangi e cominciare a capire cosa ti serve davvero, dentro e fuori dal piatto.

Un primo passo può essere semplice come questo: sederti a tavola, senza telefono, senza TV, e mangiare un pasto con presenza.

Auto-osservazione: il primo vero strumento di cambiamento

Per cambiare davvero, serve prima di tutto osservare.

Fermati un attimo e chiediti:

  • Quando decido di fare un cambiamento, lo faccio davvero per me o per senso di colpa, pressione, paura?
  • Mi sto sovraccaricando di aspettative impossibili?
  • Mi ascolto davvero o sto solo correndo senza sosta?

Queste domande non sono banali. Sono il cuore di tutto.

Rispondere con sincerità ti permette di smettere di strafare e di iniziare finalmente a guarire il rapporto con il cibo in modo profondo, autentico e gentile.

Una cosa alla volta. E poi un’altra.

Il segreto è questo: Quando un’abitudine diventa semplice, naturale e piacevole, puoi passare alla successiva.

Non serve strafare. Serve fare bene.

E sai cosa succede quando cominci a stare meglio? Succede che ogni piccolo cambiamento diventa un rinforzo positivo: ti senti più energica, più presente, più serena.

Ed è da lì che il cambiamento si consolida.

Conclusione: guarire il rapporto con il cibo è facile, se smetti di strafare

So che forse, dopo anni passati a credere che il cambiamento debba essere doloroso, faticoso, pieno di privazioni… questa idea può sembrarti strana.

Ma ti invito a provare: scegli una cosa sola. Piccola. Fattibile.
Falla con presenza. Falla ogni giorno, con gentilezza verso te stessa.

Quando diventerà parte di te, potrai passare al passo successivo.

 

 

Immagine da Freepik

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