Oggi ho deciso di trattare un tema decisamente caldo ossia esiste un tipo di alimentazione migliore di un altro? E se esiste, qual è la” dieta migliore del mondo”?

Se preferisci ascoltare, ecco la puntata del podcast

Ascolta "La dieta migliore del mondo" su Spreaker.

Alcune premesse importanti

Spesso si pensa che per il fatto che si occupa di alimentazione e ha studiato per farlo, un professionista sia depositario della verità nel proprio ambito.

In realtà vanno fatte alcune premesse: innanzitutto se ci affidiamo alla scienza dobbiamo essere consapevoli che le scoperte in ambito scientifico sono in continuo mutamento, un medico molto bravo che ho conosco dice sempre che ogni 15 anni la metà di quello che sappiamo va buttata :)

Al di là della provocazione, rimane una verità di fondo: quello che sappiamo delle reazioni che avvengono nel nostro corpo è una piccola parte, che viene costantemente aggiornata.

Inoltre anche “gli addetti ai lavori” sono soggetti al bias di conferma o aspettativa ossia rispettivamente quei fenomeni per i quali si tende a considerare più credibili le ipotesi che confermano ciò che già sappiamo e a credere ai risultati attesi, tralasciare i risultati che non le confermano.

Quindi io vi posso solo dire quella che, a mio parere ma tenendo conto di quello che ora sappiamo sull’alimentazione, può essere la dieta migliore.

Semplicemente ritengo che non ci sia una dieta ideale da adottare sempre, per tutti in qualsiasi caso

Anche l’evergreen “aumenta il consumo di frutta e verdura” in alcuni casi potrebbe essere addirittura deleterio: pensiamo a soggetti con diverticolite che in fase acuta devono evitare le fibre! (La diverticolite è l’infiammazione di estroflessioni della mucosa dell’intestino chiamate diverticoli)

Anche consigli “banali” possono risultare non utili o dannosi

Oppure pensiamo a una ragazza che vuole dimagrire e segue una dieta iper-restrittiva, troppo rigida per lei, magari non ha il ciclo mestruale: in questo caso mangiare più verdura non farà altro che portarla a ridurre le calorie a discapito di nutrienti fondamentali.

Questo perché pur facendo tutti parte della stessa specie, siamo diversi e non siamo fatti di solo corpo: quello che mangio non solo va a costruire il mio corpo ma ha una influenza anche sui miei pensieri e sul mio stato d’animo. E viceversa, pensieri e stato d’animo hanno una ricaduta su quello che mangio e su come lo mangio.

Ci sono numerosi studi e position paper (documenti di sintesi o di presa di posizione) di società scientifiche che equiparano una dieta 100% vegetale a una onnivora in termini di salubrità ma se sono profondamente convinta che la carne sia assolutamente indispensabile al mio benessere, state pur certi che il corpo e la mente troveranno il modo di farmela mangiare!

Ci sono tanti aspetti da considerare che vanno oltre al “questo fa bene o questo fa male”

Che valore do al cibo? Cosa rappresenta un determinato alimento per me? Cosa comporta emotivamente non mangiare un certo alimento? Quanto credo che mettere attenzione a quello che mangio abbia ricadute positive sulla mia salute?

Mi rendo conto che è un discorso complesso e sia anche un po’ strano sentirlo fare da una dietista, che ha studiato gli alimenti e le reazioni biochimiche nel corpo. Ritengo però che la materia (il corpo, gli alimenti ecc) sia solo una parte di ciò che ci compone.

Ma, tornando a noi, se avete deciso di ascoltare questo episodio del podcast immagino sia perché pensavate di trovare la soluzione pratica e allora vi fornisco subito un elenco puntato che soddisferà la vostra curiosità

La dieta migliore del mondo

Punto 1: preferisci sempre, ove possibile, alimenti “vivi”.

Gli alimenti hanno una energia intrinseca che può contribuire a farci del bene. Se non ci sono particolari problemi di tolleranza delle fibre, consumare un piatto di verdura cruda a inizio pasto aiuta a predisporre la digestione poiché i vegetali crudi contengono enzimi digestivi, gli stessi che produciamo noi e quindi il loro consumo facilita il lavoro del corpo.

Punto numero 2: riduci i cibi processati e ricchi di additivi.

La mente fa tanto ma bere candeggina avrà sempre effetti negativi anche se avessi una mente totalmente predisposta! Quindi ricerca cibi il più semplici possibile, leggi la lista degli ingredienti e scegli quei cibi che ne contengono pochi. Stai lontano da quelle sigle che indicano coloranti, conservanti e altri additivi.

Se poi il tuo cibo coccola è il Mars (per farti il primo esempio che mi viene in mente) conceditelo consapevolmente. Il corpo possiede dei meccanismi di disintossicazione molto efficaci ed è in grado di gestire perfettamente l’eccezione. Ma è anche vero che viviamo in mondo che ha molto poco di naturale.

Da quello che respiriamo a quello che mangiamo, passando dai prodotti per l’igiene personale ai i materiali di cui è fatta la nostra casa, siamo circondati da sostanza chimiche. In questo caso il rischio di effetto accumulo è dietro l’angolo, quindi sì ad un’alimentazione molto semplice con qualche eccezione.

Punto numero 3: non temere di andare in carenza di proteine.

Adesso c’è la fissa dei cibi proteici intesi come arricchiti in proteine, come se i cibi “normali” e naturalmente presenti sul mercato fossero improvvisamente inadeguati. Se hai una alimentazione varia e non hai particolari problemi di salute, non devi preoccuparti di andare in carenza. Anche se segui una dieta vegana è possibile per te assicurati il giusto quantitativo proteico senza integrazioni. Ovviamente ci sono contesti in cui aumentare l’apporto proteico può essere utile, se hai degli obiettivi sportivi, per ottimizzare la performance o l’estetica. Anche in questo caso però, puoi procurartele senza necessariamente assumere cibi arricchiti

Punto numero 4: riduci il più possibile l’uso di dolcificanti artificiali.

Il nostro corpo è molto intelligente e se gli prometti zuccheri, poi li vorrà. Se bevi una bevanda con dolcificanti artificiali, ti verrà più fame e non sarai appagata.

Non è la bevanda zero che bevi con la pizza a fare danni ma bevande sommate a yogurt, chewing gum, caramelle e tutto quello che puoi trovare sul mercato.

Ti abituano a un sapore dolce anche un po’ stucchevole e a non sentirti mai sazia

Punto numero 5: non pretendere da te stessa la perfezione.

E’ frequente che spinti dal desiderio di mangiare meglio, ci si butti a capofitto nel rivoluzionare la dispensa, lasciando solo cose considerate sane.

Questo può essere un trauma per alcuni e funzionare per altri. Quello che è certo è che dopo un tempo più o meno lungo potrebbe venirti voglia di altro. Anche se non è fame di pancia ma desiderio di coccola o fame emotiva, a mio avviso non va ignorata. Quindi ben venga un approccio come il famoso 80-20: 80% di cibo semplice e 20% di cibo più “comfort”. Anche qui non fissiamoci troppo sulle percentuali, è l’idea di fondo che ritengo sia vincente

 

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