Scegliere la parole giuste è fondamentale per creare la tua realtà

Quante volte avrai sentito questa frase? Immagino molte e immagino anche che, spesso, ti abbia lasciato un senso di frustrazione o rabbia. Perché dare tutto questo potere a qualcosa di non tangibile come le parole appunto, lascia un po’ disorientati. Si è spesso tentati di minimizzare, dicendoci che una parola vale l’altra, l’importante è capirsi.

Se preferisci ascoltare, ecco l’episodio del podcast

Ascolta "Raggiungi il tuo obiettivo con le parole giuste" su Spreaker.

Invece ai fini del tuo benessere, scegliere le giuste parole è fondamentale.

Devi sapere che il nostro cervello ha la capacità di cambiare se stesso attraverso la caratteristica della neuroplasticità. Questa funzione si esercita anche attraverso il linguaggio: se mi ripeto una determinata frase, ad esempio “sono un fallimento perché non riesco a dimagrire”, il cervello pian piano rafforzerà questa idea che diventa convinzione. Immaginiamo che le cellule del cervello (i neuroni) siano collegati tra loro da delle strade e che ogni nuovo pensiero e convinzione ne crei di nuove. Se continuo a ripetermi la stessa frase non farò altro che rafforzare queste connessioni e creare una vera e propria autostrada. Costruirò così un automatismo da cui è difficile uscire.

Funziona allo stesso modo imparare ad andare in bicicletta o imparare qualcosa di nuovo: all’inizio è tutto nuovo, ogni azione e passaggio è più lento proprio perché il cervello ha necessità di creare queste nuove connessioni poi con la pratica tutto diventa più veloce e semplice. In virtù del fatto che queste connessioni sono state ripetutamente rafforzate dalla ripetizione e dall’esercizio.

Inoltre va considerato anche il fatto che la negazione non è registrata dal nostro cervello e se mi ripeto frasi in negativo otterrò come risultato di visualizzare proprio l’azione che voglio tanto evitare!

Un classico esempio è questo: prova a NON immaginare un elefante rosa. Nello stesso momento in cui ho pronunciato la frase sono sicura che lo avrai visualizzato ;)

Le parole sono fondamentali anche per quanto riguarda cibo e abitudini

Di conseguenza è di fondamentale importanza anche la scelta delle parole che riguardano le tue abitudini e il tuo rapporto con il cibo

Se ci pensi le parole legate all’alimentazione spesso ci rimandano sensazioni spiacevoli

Pensiamo alla parola dieta che è spesso sostituita da regime, protocollo, mettersi a stecchetto, tutti termini che rimandano un’idea di qualcosa di doloroso, freddo, duro e pieno di sofferenze.

Chi mai potrebbe essere invogliato a fare una cosa del genere? La parola dieta è stata privata del significato originario che è stile di vita, abitudini salutari che riguardano tutti gli ambiti della vita

Avrai sentito diverse volte dire che la parola dieta viene dal greco δίαιτα che significa appunto modo di vivere. Ecco questa precisazione non è una mera lezione di stile o un sofisma ma contiene in sé un profondo significato. Se intendo dieta come un modo di vivere, la spoglio di quei significati poco confortevoli di cui ho parlato. Nel parlato comune invece è sinonimo di dieta dimagrante e dieta dimagrante viene identificata come un rigido schema di privazioni.

Non sorprende che al solo udire la parola dieta, la maggior parte delle persone rabbrividisca!

E nota a margine: quando parlo con le persone cerco di fare sempre molta attenzione alle parole e ti confesso che faccio una grande fatica a non usare la parola dieta ma a trovare sinonimi più morbidi. Questo la dice lunga su quanto questo termine sia entrato nel gergo comune con il significato sbagliato!

La teoria del cervello trino

Per spiegarti meglio quello di cui voglio parlarti, devo farti prima una premessa. Esiste una teoria, detta del cervello trino o dei 3 cervelli, elaborata negli anni 70 del secolo scorso dal medico e neuro scienziato Paul Donald MacLean.

Secondo questa teoria, il nostro cervello è formato da 3 parti

  • Cervello rettile
  • Sistema limbico
  • Neocorteccia

Il cervello rettile è la sede degli istinti, delle reazioni di attacco e fuga ed è la struttura più antica. La maggior parte delle nostre azioni avviene in modo automatico, al di là della nostra consapevolezza

Il sistema limbico è la sede delle emozioni, dove troviamo empatia, comprensione capacità di comunicazione. E’ la parte relativa all’intuito

La neocorteccia, la parte più giovane dei 3 cervelli è la sede del linguaggio: impara, risolve problemi, analizza e decide. È molto razionale e responsabile ed è bravissima a trovare tante motivazioni “razionali” per impedirci di cambiare.

La neocorteccia è anche quella parte che agisce quando passiamo da una dieta rigida alla perdita di controllo

Queste tre aree governano il nostro comportamento e adesso ti sarà chiaro che, di questo, noi controlliamo ben poco: crediamo di farlo ma, nella realtà, gran parte delle nostre azioni è assolutamente inconsapevole. Per questo può capitare che nonostante razionalmente vogliamo dimagrire, ci ritroviamo a finire una scatola di biscotti!

Perché la parte razionale ha deciso che vuole raggiungere un obiettivo mentre le altre due parti, gli altri due cervelli, devono soddisfare altri bisogni e non si trovano in armonia con la neocorteccia.

Come usare questa teoria per cambiare

Come fare quindi a integrare queste 3 parti per poter cambiare?

Innanzitutto cercando di rendere questi cambiamenti meno minacciosi per la nostra parte rettile, attraverso un utilizzo del linguaggio più funzionale.

Secondo alcuni studiosi anche la pratica della Mindfulness può aiutarci in questa integrazione: portando intenzionalmente attenzione al momento presente possiamo osservare questi automatismi

Tornando alle parole quindi, prestiamo attenzione al nostro dialogo interno quando capitano degli intoppi nel percorso. Mettiamo il caso che questa settimana tu sia riuscita ad andare in palestra una sola volta. Invece di dirti “Ecco, sei sempre la solita, non riesci mai a mantenere un impegno” prova a dirti “Nonostante tutti gli imprevisti, sono comunque riuscita ad andare in palestra un volta- Sono davvero fiera di me” Noti la differenza? Come ti fa sentire la prima frase? E la seconda versione?

È importante riuscire a spostare il focus dalla prestazione all’impegno preso con noi stessi per non ricadere nel famoso tutto o nulla che ci fa considerare un fallimento se anche un solo dettaglio non è andato come avevamo immaginato. Ma ti svelo un segreto, nel mondo reale le cose non vanno mai come le avevamo programmate su carta o nella nostra testa:)

Meno “devo” e più “voglio” e “posso”

Nella scelta delle parole è importante anche concentrarsi sul ridurre l’uso del verbo dovere. Pensa alla frase “devo mangiare le verdure”: anche ammesso che le verdure non ti dispiacciano, riesci a percepire la sensazione di costrizione e di pesantezza?

Pensa alla frase “prima il dovere, poi il piacere”: in poche parole ci porta a pensare che da tutto ciò che devo fare non posso trarre piacere.

Prova ad allenarti a cambiare anche solo un pezzettino del tuo dialogo interno: ad esempio potresti fare una lista di 10 attività che pensi di dover fare sostituendo i devo con voglio/posso.

Oggi devo andare in palestra–> Oggi posso andare in palestra: è una scelta consapevole che posso anche non fare Oppure oggi voglio andare in palestra (perché poi mi sento bene)

Oggi devo lavorare a quel progetto–> Oggi voglio lavorare a quel progetto. In realtà potrei procrastinare ma lo voglio fare proprio oggi.

E così via…e nota come ti senti nel pronunciare le frasi trasformate.

Molto spesso basta questo a farci sentire più “in controllo” e a toglierci un peso.

Per oggi mi fermo qui.

Se ti va puoi condividere i tuoi esercizi e le tue riflessioni scrivendo a info@bonacinisara.it

Ti mando un abbraccio e ti do appuntamento al prossimo episodio

 

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