Oggi ho deciso di affrontare un tema davvero caldo e delicato, che mi viene spesso portato durante le consulenze: come trovare la motivazione a uscire dalle abbuffate?

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La motivazione è un argomento centrale in qualsiasi percorso di cambiamento (ne ho parlato anche qui), eppure spesso viene fraintesa. Molti pensano che la motivazione sia una questione di forza di volontà o di disciplina ferrea, ma in realtà si tratta di qualcosa di molto più profondo. In questo episodio voglio mostrarti perché non basta il desiderio di “smettere di soffrire” e come puoi scoprire dentro di te quella spinta autentica che ti fa vibrare e ti porta davvero verso la libertà.

Perché è difficile capire come trovare la motivazione a uscire dalle abbuffate

Quando pensiamo alla motivazione, la associamo spesso al concetto di “resistere alla tentazione” o al “non cadere più nell’errore”. Ma funziona davvero così?

Immagina di chiederti: “Perché voglio smettere di abbuffarmi?”. Una risposta comune potrebbe essere: “Perché la mia salute sta peggiorando e non voglio rischiare problemi più gravi”. Dal punto di vista logico è un motivo valido, ma la domanda vera è: è una motivazione sufficiente a farti cambiare?

Ho visto molte persone spaventate dai medici, preoccupate per la glicemia, il colesterolo o il peso, che nonostante la paura non riuscivano a fermarsi. Questo accade perché la mente razionale da sola non basta. La paura è un carburante a breve termine: può spingerti a provare per qualche giorno, ma non ti sostiene sul lungo periodo.

Il cervello funziona per abitudini: ripetiamo ciò che conosciamo, anche se ci fa male, perché è più economico in termini di energia. Rompere un’abitudine richiede uno sforzo enorme, sia emotivo che mentale. Ecco perché, per cambiare davvero, serve una motivazione che non sia soltanto “fuggire dal dolore”, ma soprattutto andare verso un futuro che senti desiderabile, concreto e possibile.

Come trovare la motivazione a uscire dalle abbuffate: non basta la paura

Cambiare non è mai semplice. Pensa a quando cambi strada per andare al lavoro: ti senti disorientata, perdi tempo, devi prestare più attenzione. Oppure a quando compri un nuovo smartphone e devi imparare a usarlo da zero: all’inizio sembra faticoso e scomodo.

Ecco, il cervello vive ogni cambiamento nello stesso modo: come un dispendio di energie che preferirebbe evitare. Per questo è normale che, anche se le abbuffate ti fanno stare male, tu finisca per ripeterle. Sono diventate la strada più battuta, l’automatismo più familiare.

Per rompere questo ciclo non basta dire “devo smettere”. Serve qualcosa che ti scuota dentro. La motivazione autentica non nasce dal disgusto o dal senso di colpa, ma da una foto dal futuro che ti fa provare emozioni positive, che ti fa dire: “Voglio arrivare lì, perché lì ci sarò io, nella mia versione autentica”.

Una foto dal futuro: la chiave per capire come trovare la motivazione a uscire dalle abbuffate

Immagina di dire semplicemente: “Voglio uscire dalle abbuffate per stare bene”. È troppo vago. La tua mente non ha un riferimento chiaro e concreto.

Serve invece una foto dal futuro: un’immagine precisa, vivida, che rappresenti la persona che diventerai. Più quella foto è dettagliata, più diventa potente come guida interiore.

Per esempio: immagina Francesca. Dopo aver superato le abbuffate, la vedo un sabato mattina mentre indossa le scarpe da ginnastica e va a fare una camminata al parco. Respira aria pulita, sente il corpo leggero e scattante, si gode l’energia di quel momento. Oppure la vedo che finalmente accetta l’invito delle amiche a fare un weekend fuori, senza più la paura di perdere il controllo con il cibo.

Vedi la differenza? Non è “Francesca vuole stare bene”, ma “Francesca si gode una passeggiata in libertà, con energia e vitalità, o viaggia con le amiche ridendo, sentendosi finalmente padrona di sé”.

Questa immagine è ciò che le dà motivazione ogni giorno, molto più di qualsiasi ragionamento logico.

La visualizzazione, perché di questo si tratta, ha un potere enorme se la sai usare bene ossia nel modo più preciso e concreto che riesci. Quindi non un generico “mi vedo felice e sorridente” ma ad esempio “Mi vedo indossare il mio abito preferito, sicura di me, prendere la parola in un gruppo di amici con cui ancora non ho confidenza. Prendermi il mio tempo ed esprimere la mia opinion con fierezza”

Le parole contano: così la mente trova la motivazione a uscire dalle abbuffate

Un altro aspetto importante è il linguaggio. Forse hai già sentito dire che il cervello non riconosce il “non”. È un principio che viene usato anche nella PNL (Programmazione Neuro-Linguistica).

Quando dici: “Non voglio più abbuffarmi”, cosa succede? La tua mente visualizza proprio la scena in cui ti abbuffi, perché è l’immagine più immediata associata a quelle parole. È come impostare il GPS sulla destinazione sbagliata: finisci per ritornarci.

Molto più potente è dirti cosa vuoi davvero. Per esempio:

  • Voglio svegliarmi con appetito e sentirmi bene nel mio corpo.
  • Voglio avere energia per allenarmi e fare le cose che amo.
  • Voglio scegliere i vestiti che mi piacciono e sentirmi sicura mentre li indosso.
  • Voglio godermi un pranzo con gli amici con il cuore leggero

Vedi la differenza? Il focus passa da ciò che non vuoi a ciò che desideri vivere. Questo non è solo un gioco di parole: è un modo per allenare la mente a orientarsi verso la tua foto dal futuro.

Esempi concreti di foto dal futuro

Per aiutarti a creare la tua foto dal futuro, ecco alcuni esempi pratici che ho raccolto dalle persone che seguo nei percorsi di coaching:

  • Una donna mi ha detto: “Se uscissi dalle abbuffate, potrei iscrivermi a quel corso di danza che sogno da anni, perché finalmente non avrei più paura del giudizio degli altri sul mio corpo”.
  • Una ragazza ha condiviso: “Vorrei svegliarmi la domenica leggero, prepararmi la colazione che mi piace e poi uscire con gli amici con serenità ed energia”.
  • Un’altra persona ha raccontato: “Mi immagino andare in vacanza e vivere i pasti con curiosità e piacere, gustando il cibo con la sensazione di piena libertà”.

Queste immagini sono molto più forti del semplice “voglio smettere di abbuffarmi”, perché sono collegate a emozioni positive e a esperienze concrete.

Domande utili per trovare la motivazione a uscire dalle abbuffate

Per aiutarti a costruire la tua foto dal futuro, ecco alcune domande potenti:

  • Che cosa mi spinge davvero a desiderare questo cambiamento?
  • Per quale motivo è importante che accada proprio ora e non più avanti?
  • Chi sarò una volta che avrò lasciato alle spalle le abbuffate compulsive?
  • Quali nuove possibilità avrò, che oggi non mi concedo o non riesco a vivere?
  • Quali scenari si apriranno nella mia vita e chi, intorno a me, potrà trarre beneficio da questa trasformazione?
  • Se le abbuffate compulsive non fossero più parte della mia vita, a che cosa potrei dedicare la mia energia e la mia attenzione?
  • Con chi sarò in grado di entrare in connessione più autentica?
  • Quali principi guideranno le mie decisioni quotidiane?

Queste sono macro-domande che richiedono tempo e riflessione. Non serve rispondere a tutte in una volta. Puoi iniziare da quella che ti risuona di più e svilupparla, anche tornando più volte sul tuo diario o sulle tue note. Spesso rispondere a una di esse ti aprirà nuove prospettive per rispondere anche alle altre.

Conclusione: la tua foto dal futuro ti guida

Capire come trovare la motivazione a uscire dalle abbuffate significa spostare l’attenzione dal problema alla possibilità. Non basta la paura, non basta la forza di volontà. La motivazione autentica nasce quando hai una visione concreta di chi vuoi diventare e riesci a sentire quella vita come se fosse già tua.

Ogni volta che ti senti persa o tentata di arrenderti, torna a chiederti: “Qual è la mia foto dal futuro?”. Più quell’immagine sarà chiara, più diventerà il faro che ti guida fuori dal loop delle abbuffate compulsive.

 

 

Immagine da Freepik

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